Silvia Persico è stata ad un passo del titolo italiano su strada: a Comano Terme ha chiuso seconda dietro una Elisa Longo Borghini scatenata e che si è ripresa il tricolore arrivando ad un totale di 11 tra corse in linea e a cronometro. Erano le favorite della partenza e, rispettando pienamente i favori dei pronostici, sono diventate protagoniste di un’incredibile testa a testa che si è concretizzato nel finale. Sul traguardo sono arrivate insieme con uno sprint incredibile che ha incoronato l’atleta di Ornavasso ed ha costretto Silvia ad accontentarsi del secondo posto.
«Questa mattina stavo bene, sapevo che molti mi davano come favorita, ma sinceramente non ho sentito la pressione, sapevo che potevo giocarmi le mie carte, ho dato tutto quello che avevo, complimenti ad Elisa che è stata ancora una volta la migliore» ci ha raccontato Silvia Persico il cui bilancio della giornata è stato molto incoraggiante. Brucia non aver raggiunto il tricolore, ma in lei c’è la consapevolezza di poter fare bene in vista delle prossime gare. Per la bergamasca dell'Uae Team ADQ è mancato solo il finale, dopo una condotta di gara praticamente perfetta sono arrivati i crampi a condizionarla.
«E’ stata una gara molto dura e sono stata contenta della mia tenuta, poi ad un chilometro e mezzo dall’arrivo, proprio nel momento più importante, mi sono venuti i crampi e non sono più riuscita a spingere. Ho cercato di partire ai 250 m per lo sprint, ma ho dovuto sedermi immediatamente, le mie gambe non tenevano, ho provato a riprendere la ruota di Elisa negli ultimi 50 metri ma era troppo tardi.»
L’attacco decisivo di Elisa Longo Borghini è arrivato nel punto dell’ultimo scollinamento sorprendendo il gruppo delle attaccanti e proprio Silvia è stata l’unica a tenerle testa, Marta Cavalli e Gaia Realini sono rientrate, ma la bergamasca, nonostante i crampi, è riuscita a prendersi un bellissimo argento. «Questa mattina alla partenza ho cercato di immaginarmi un attimo come poteva andare la gara e nella mia testa c’era l’idea che sarebbe arrivato un gruppetto e alla fine è andata proprio così. Quando Gaia Realini è partita da sola ho parlato subito con Marta Cavalli, era nostro il compito di ricucire e così ci siamo lanciate all’inseguimento. Poi è scattata Elisa Longo Borghini ho cercato di tenerle testa, non volevo che le altre rientrassero. Alla fine ho dato tutto quello che avevo, so che è un secondo posto e non una vittoria, ma sinceramente non mi recrimino nulla. Penso di aver lanciato un segnale importante in vista delle prossime gare, anche io ci sono» aggiunge Silvia che ora, con una medaglia d’argento al collo è pronta a gettarsi a capofitto nel Giro d’Italia femminile al quale promette che proverà a dare spettacolo.