Elisa Longo Borghini è stata una delle grandi protagoniste del Tour de Suisse che ha chiuso con la terza posizione nella generale, ma soprattutto con una consapevolezza fondamentale: aver raggiunto una buona condizione di forma. Non è stato un inizio di stagione facile per la portacolori del team Trek Segafredo che ha dovuto lottare anche con i postumi del covid che l’hanno costretta a rimanere lontana dalle gare per due mesi. In Svizzera è riuscita a testarsi su diversi terreni, dalla cronometro alle salite e fino all’ultimo ha provato anche a giocarsi la vittoria finale.
«Nell’ultima frazione di gara la responsabilità era tutta sulle mie spalle, ero io che dovevo provare ad attaccare la maglia gialla e invece mi sono ritrovata a difendere la mia terza posizione. In discesa hanno attaccato Marlen Reusser e Demi Vollering, ho chiesto alle mie compagne di darmi una mano, ma ormai era troppo tardi. È stato un errore solo mio, ma questo fa parte del ciclismo, non sempre si può vincere» ha spiegato Elisa Longo Borghini un po’ delusa per il mancato assalto per la vittoria finale, ma comunque soddisfatta per l’esperienza svizzera. «L’organizzazione del Tour de Suisse è una delle migliori che abbia mai visto e si può affiancare al livello del Tour de France o delle grandi classiche. Il livello di sicurezza è sempre stato altissimo e i trasferimenti erano minimi evitando così anche una buona dose di stress. È una corsa molto giovane, ma in poco tempo stanno facendo dei passi da giganti, sulle strade ho visto tante persone, ma soprattutto bambini, è una cosa che mi ha fatto veramente molto piacere. Ritengo che lo sport sia educazione, occorre educare i bambini allo sport fin da quando sono piccoli e in questo gli svizzeri ci stanno riuscendo molto bene».
Non è stato facile per la portacolori del team Trek Segafredo riprendere in mano la stagione 2023, dopo due mesi senza corse il rischio era di non riuscire a recuperare una buona forma, ma nei 4 giorni in Svizzera ha avuto prova che può essere della partita anche in vista degli appuntamenti successivi. Merito è senza dubbio della squadra che l’ha supportata in tutto e per tutto, ma anche della tenacia che distingue Elisa Longo Borghini che non si è mai persa d’animo. «Sono arrivata al Tour de Suisse con l’obiettivo di testare le gambe e dopo due mesi senza corse il bilancio non può che essere positivo - ci ha rivelato Elisa - prima sono stata da sola in altura al Sestriere a fare degli allenamenti mirati di endurance. Poi mi sono spostata a San Pellegrino con la squadra per lavorare sull’intensità; ero con Brodie Chapman, Amanda Spratt, Shirin Van Anrooija supportarci c’era Paolo Slongo. Mi sento in crescita e penso che ogni giorno stia andando sempre meglio».
Dopo l’esperienza in Svizzera Elisa Longo Borghini è pronta ad affrontare i campionati nazionali a cui si presenta come sorvegliata speciale. Venerdì si corre cronometro individuale di 26 km mentre domenica sarà il turno della gara in linea che si disputerà la prova in linea sui 148 km con partenza e arrivo a Comano Terme. «In ottica campionati italiani sto bene - prosegue Elisa - non posso di certo nascondermi dietro un dito, sono un obiettivo a cui tengo tantissimo, spero di fare bene e di poter portare a casa la maglia tricolore»