Dopo lo "shock Evenepoel", dopo il primo giorno di riposo e sopo aver rimesso le mascherine sul volto, il Giro d'Italia riprende la sua corsa con la decima tappa, la Scandiano-Viareggio di 196 km.
Una tappa che proporrà un inevitabile assestamento delle gerarchie in gruppo visto che ora c'è Geraint Thomas al comando della classificha, visto che la Ineos Grenadiers diventa la squadra di riferimento e visto che Roglic e i suoi Jumbo sono in... posizione di sparo.
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Quella odierna è una tappa mossa che scollina l’appennino toscano verso il mar Tirreno. Con una serie di saliscendi sempre più prolungati si scala la salita del Passo delle Radici (2a categoria, valico al km 87,5 a quota 1.527 metri slm) che complessivamente può essere considerata lunga quasi 40 km (pendenze sempre molto blande salvo gli ultimi 3 km) e può rappresentare il terreno ideale per chi vorrà attaccare.
Segue poi una discesa veloce e articolata fino a Castelnuovo Garfagnana seguita dalla breve ascesa a Monteperpoli (GPM di 4a categoria). Un lungo falsopiano a scendere porta poi fino alla zona di Lucca per raggiungere, attraverso Camaiore, la costa della Versilia e prepararsi all'arrivo su strade completaente pianeggianti.
UN OCCHIO AL TERRITORIO
La poderosa Rocca dei Boiardo riempie l’occhio per dimensioni e le belle linee rinascimentali. E’ lei a riempire lo sguardo a Scandiano di cui è la prima testimone di una storia lunga e prosperosa, obbligando il visitatore ad addentrarsi tra le vie del centro storico della cittadina alla ricerca di altri tesori. Uno di questi, in realtà, si trova proprio di fronte alla Rocca: è la Torre dell’Orologio, che oggi ospita anche la Confraternita dell’aceto balsamico tradizionale reggiano, una delle eccellenze agroalimentari della zona. Uno sguardo alla Casa di Lazzaro Spallanzani, padre della biologia moderna, e ci si mette in marcia sulla scia dei corridori. Profumi e sapori accompagnano in questo primo tratto che attraversa la cosiddetta Food valley emiliana. Catturano l’occhio i vigneti da cui nasce la Spergola di Scandiano, un bianco prodotto con una particolare bacca autoctona, mentre l’aria è pervasa dagli aromi che escono dai caseifici del Parmigiano Reggiano prodotto rigorosamente seguendo i disciplinari che ne garantiscono l’eccellenza qualitativa apprezzata in tutto il mondo, come raccontano i dati in grande crescita del Distretto industriale agroalimentare.
A Felina inizia la salita che porta al Passo delle Radici, porta d’accesso della Garfagnana. Nella vallata scavata dalle acque del Serchio merita una sosta la poderosa Rocca Ariostesca di Castelnuovo Garfagnana, mentre il selfie di giornata si scatta davanti al medievale Ponte del Diavolo a Borgo a Mozzano: bello da vedere e protagonista di innumerevoli leggende.
E’ poi la volta di Lucca, appena sfiorata dai Girini, che seduce con innumerevoli attrazioni storiche e artistiche. A cominciare dalla cinta muraria lunga 4.200 metri e che circonda l’intero centro storico. Si può effettuare l’anello completo anche in bici e godere dall’alto di grandi prospettive su palazzi e monumenti della città. Sul modesto valico di Montemagno attende la statua dedicata a Giorgio Gaber che in questo luogo ultrapanoramico trascorse i suoi ultimi anni. A Viareggio ci si lascia stupire dai numerosi palazzi Liberty che raccontano di lussi e feste d’antan ma anche di una vivacità artistica e imprenditoriale con pochi uguali all’inizio del XX secolo. Ma qui a divertirsi sono abituati. Proprio nel 2023 il Carnevale di Viareggio ha compiuto 150 anni e per tutto l’anno si può visitare la Cittadella del Carnevale con i laboratori dove vengono costruiti i carri che animano le parata sul lungomare e le grandiose statue di cartapesta. Per cena si va nella zona della Darsena dove vanno in tavola i frutti del lavoro dei pescatori locali. Il menù a km zero qui è più che garantito. E squisito.