18 anni dopo la sua prima apparizione, Domenico Pozzovivo si appresta a cominciare il suo 17° Giro d’Italia. E non era scontato, visto com’era iniziata la sua annata, con la firma sul contratto con la Israel-PremierTech che è arrivato solo a marzo inoltrato. A questa Corsa Rosa ci arriva con solamente due corse a tappe sulle gambe, per un totale di 10 giorni di corsa, la Settimana Coppi&Bartali, chiusa al 6° posto, e il Tour of the Alps, dove invece ha ammesso di non essere andato come avrebbe voluto.
«Ormai sono passati quasi 20 anni dal mio primo Giro, ma le aspettative e l’entusiasmo sono quelle di un esordiente - racconta Domenico in conferenza stampa -. Ad inizio stagione è stata una botta morale vedere i miei compagni di allenamento di Lugano andare alle corse e io invece costretto a rimanere a casa. Però ci ho sempre creduto, mi sono allenato per conto mio, ho fatto vari test e tanta altura, con simulazioni di gara. Certo è mancato il confronto con gli avversari, ma resto molto fiducioso. La squadra mi ha accolto benissimo e il buon risultato alla Coppi&Bartali ha aiutato ad instaurare subito un rapporto di fiducia reciproco».
L’obiettivo rimane quello che ha inseguito negli ultimi 12 anni (corre il Giro ininterrottamente dal 2010), ovvero quello di fare una buona classifica generale. «Mi piacerebbe ripetere quanto fatto l’anno scorso - ammette ancora il lucano, che in carriera è finito tra i primi 10 già 7 volte -. So che gli anni passano e i giovani vengono su fortissimi ma, se la gamba dovesse essere quella che spero sia, la Top 10 potrebbe essere raggiungibile. Centrarla a 40 anni compiuti sarebbe una bella soddisfazione».
Dopo il Tour of the Alps lo scalatore di Policoro aveva manifestato qualche preoccupazione riguardo i nuovi materiale e la posizione in bicicletta, con i quali ancora non aveva trovato il giusto setting: «In questi ultimi giorni abbiamo fatto un ottimo lavoro in galleria del vento per perfezionare la posizione a cronometro e penso che siano stati fatti dei passi avanti. Anche con la bicicletta da strada abbiamo fatto qualche modifica e le sensazioni sono migliorate».
La Corsa Rosa ritrova anche l’arrivo di Lago Laceno, dove Domenico vinse nel 2012 la sua unica tappa al Giro: «Sarà una tappa speciale, perché parte da Venosa e la mia Basilicata e arriva dove ho ottenuto una delle vittorie più belle della mia carriera. Mi aspetto tantissimo pubblico». Lo spartiacque finale, invece, sarà la cronoscalata del Monte Lussari: «Purtroppo non sono riuscito ad andarci in ricognizione come hanno fatto altri corridori, ma sono sicuro che influirà molto sulla classifica generale. La crono è breve, ma staremo in sella a lungo e i distacchi ci saranno. Credo che Evenepoel e Roglič, se al meglio, possano fare grandi differenze».
Con i due ragazzi appena citati, l’asticella nella lotta alla Maglia Rosa si alzerà ancora: «Sì, forse rispetto all’anno scorso il livello per le primissime posizioni sarà ancora più alto. Però anche nel 2022 siamo andati molto molto forte, solo che le forze in campo erano un po’ più livellate» conclude Pozzovivo.