No, il 2022 non è stato l’anno magico in cui tutto riesce alla perfezione e basta. Nicolò Buratti - miglior U23 dello scorso anno e vincitore dell’Oscar TuttoBici - è forte davvero e lo sta dimostrando anche in queste prime uscite stagionali. Domenica scorsa ha aggiunto un altro tassello alla sua crescita, affrontando a muso duro una Gand-Wevelgem di categoria caratterizzata da vento, pioggia e freddo.
Alla fine è tornato a casa con un più che incoraggiante 2° posto, beffato solamente dall’azione da finisseur di Gil Gelders (Soudal-QuickStep Devo): «Volevo fare bene, mi ero preparato per arrivare pronto, ma le corse del Nord sono tutt’altra cosa rispetto alle gare che sono abituato a fare - ammette Buratti -. La gamba girava bene, ma bisogna avere anche un po’ di fortuna. Tra ventagli e muri siamo arrivati in 7 a giocarci la corsa; il finale è stato un po’ caotico, ognuno provava a giocarsi le sue carte, ma alla fine Gelders è riuscito ad andare via e mi è toccato accontentarmi del secondo posto».
Il Cycling Team Friuli sta dando la possibilità ai suoi corridori di testarsi ai massimi livelli, affrontando i migliori corridori U23 e misurandosi con percorsi e condizioni climatiche inusuali per chi arriva dall’Italia. Oltre alla Gand-Wevelgem, qualche giorno prima i ragazzi avevano preso parte anche alla Youngster Coast Challenge: «La trasferta nel complesso è stata positiva, penso di poter dire che ci siamo divertiti - ammette ancora il 21enne di Corno di Rosazzo -. Il podio alla Gand dà morale, perché è un piazzamento in una classica prestigiosa e dà soprattutto una buona visibilità a livello internazionale a tutta la squadra».
Buratti, che il prossimo anno passerà professionista con la Bahrain Victorious, è un corridore che spicca per la sua poliedricità, visto che è in grado di essere competitivo in praticamente qualsiasi terreno. Dallo scorso weekend sa di esserlo anche sul pavé: «Sì, le pietre mi piacciono. Sono dure, trasudano storia e non sono per nulla facili da interpretare. È stato bello testarmi in alcuni dei muri che hanno fatto la storia di questo sport. Spero di poterci tornare in futuro».
Per quest’anno, infatti, il suo calendario non dovrebbe più prevedere il pavé, ma in Belgio ci tornerà a maggio, per la Flèche Ardennaise, dove però si troverà di fronte le côtes della Vallonia. E a proposito di muri, domenica sarà al via del Trofeo Piva, dove partirà coi gradi di grande favorito.
«La forma è buona e la preparazione sta andando come previsto, volevo essere pronto per inizio aprile e credo di esserlo - spiega Buratti -. Al Trofeo Piva arriverò con grandi ambizioni e la voglia di portare a casa un bel risultato. Sono il favorito n°1? Mi fa piacere che venga detto, vuol dire che in questi mesi sono riuscito a fare qualcosa di buono».