Un anno fa, il drammatico incidente in allenamento, cui hanno fatto seguito interventi chirurgici, cure e un lunghisismo recupero. Un anno dopo Egan Bernal è a San Juan per iniziare la sua stagione e si racconta con emozione: «Ho voglia di tornare a correre, finalmente si ricomincia. Sto bene, mi sono allenato bene e quindi sono fiducioso. Sarà una corsa calda, le temperature sono alte, non ci sono molte montagne ma sarà una corsa dura. E ci sarà sicuramente molto spettacolo».
Come interpreterete voi della Ineos Grenadiers la Vuelta a San Juan?
«Qui in Argentina lavoreremo per Elia Viviani per gli arrivi in volata e io sarò il punto riferimento per le frazioni più dure. Ovviamente non sono ancora al top della forma, siamo solo ad inizio stagione, ma mi sento tranquillo perchè sento di essere vicino alla mia forma migliore, proprio come stavo prima dell'incidente. Cos'ho imparato dall'infortunio? Che la famiglia è la cosa più importante, ma ho imparato anche ad avere pazienza. Siamo tutti esseri umani e può accaderci qualsiasi cosa da un momento all'altro: è fondamentale avere qualcuno su cui poter contare sempre e non importa quanto tu sia campione e forte, l'importante è avere dei punti di riferimento nella propria vita, che ci sono indipendentemente da tutto».
E poi il colombiano sorprende: «Il 2022 è stato forse uno degli anni migliori della mia vita perchè mi ha insegnato davvero tanto. E ho capito che sono nato per correre e andare in bici, non posso immaginare la mia vita senza il ciclismo. Ho conosciuto tante persone che stanno vivendo dei momenti difficili e per me è un dono se in un modo o nell'altro posso essere un'ispirazione per loro. Se ho paura? Ne avevo un po' quando ho ricominciato ad allenarmi e andavo sopra i 60 km/h. Quando tornerò a correre in Italia? Spero presto, ho vissuto un paio di anni nel vostro Paese, ho parecchi amici e l?italiache mi piace molto, anche i tifosi sulle strada sono qualcosa di speciale».