Tadej POGACAR. 10 e lode. Il bimbo si diverte e ci diverte. E lo fa con la leggerezza di chi sa fare cose eccezionali senza il peso dell’eccezionalità, perché per lui è ormai uno stato mentale e dell’anima, del vivere quotidiano. Si diverte vincendo e lo fa con rispetto e spietatezza, tanto è vero che i primi a riconoscerlo sono i suoi avversari, che una volta tagliato il traguardo lo vanno a festeggiare, perché questo ragazzo non è un cannibale, ma semplicemente un inguaribile bimbo goloso che si fa sempre trovare con le dita nella marmellata e le dita sono generalmente l’indice e il medio della mano mostrata al mondo in segno di vittoria. Numeri impressionanti, i suoi. Undicesima vittoria stagionale, settima al Tour de France, trentatreesima dell’anno per la UAE Emirates che oggi il suo capitano ha protetto e lanciato. Domani c’è La Planche des Belles Filles, ma oggi abbiamo applaudito un bel garçon.
Michael MATTHEWS. 6. Non avrebbe probabilmente vinto, perché Taddeo ha un altro passo ed è di un altro pianeta, ma resta troppo indietro al momento dello sparo. Non è difficile pensare che Taddeo sia da marcare stretto e lui non lo marca.
David GAUDU. 8. Il 25enne transalpino resta nel vivo della corsa fino alla fine, marcando tutto il marcabile. Il ragazzo c’è e si farà vedere, come oggi più di oggi.
Thomas PIDCOCK. 7. Il 22enne britannico è ben più di un talento, anche se al cospetto di Taddeo tutti sembrano normali e normalizzati. Eppure, anche l’arrivo di oggi non è stato un arrivo qualsiasi e l’uomo Ineos era lì.
Nairo QUINTANA. 8. Il 32enne colombiano del team Arkea fa corsa di testa, come forse mai. È lì, attento e pronto come poche altre volte. Oggi 5° su un traguardo che prova la febbre a molti e il colombiano ha la temperatura giusta per poter dare spettacolo anche domani.
Jonas VINGEGAARD. 6,5. Oggi deve subire l’accelerazione folle dello sloveno, domani, forse, proverà a stargli a ruota.
Daniel MARTINEZ. 6. Sornione resta lì e attende tempi migliori, già da domani.
Primoz ROGLIC. 8. Con una spalla malmessa, scatta nel finale per provare a vincere. Solo per il fatto che ci provi, a me scappa da applaudirlo.
Geraint THOMAS. 5,5. Perde una manciata di secondi, poca roba, ma non è un buon segno.
Damiano CARUSO. 5,5. Una prima settimana difficile e logorante per il siciliano di Ragusa. Anche oggi paga 21”, dopo aver già pagato troppo.
Mattia CATTANEO. 5,5. Sta bene il bergamasco, ma su traguardi così violenti e rabbiosi, il ragazzo paga il suo non essere scattante ed esplosivo.
Wout VAN AERT. 9. Certo, potremmo dire che dopo 140 km di fuga l’ex maglia gialla non raccoglie nulla, mentre Taddeo in 250 metri ottiene tutto, compresa la maglia. Ma uno come Wout io lo vorrei sempre avere in corsa. Tappa pazzesca, di rara bellezza: prima con Simmons e Fuglsang e poi da solo. Ma che azione, che agonismo, che battaglia sul filo dei 50 Km/h (49,376 km/h) su un tracciato da Liegi. Mica da tutti, infatti sono cose da Tour: un altro sport.