Correre per vincere e al tempo stesso per donare un’opportunità importante ai giovani del Ruanda. Questa è l’idea della Israel-Premier Tech, che a Copenaghen si è presentata con una maglia veramente speciale. La parola è stata presa immediatamente da Sylvan Adams, uno dei proprietari del team, che ha voluto spiegare il significato della maglia che ha indossato con la scritta “Racing for Change”.
«Questa non è solo un’idea - ha spiegato Adams - ma un sogno che grazie al contributo di tante persone può diventare realtà. Come ho spesso affermato, Israel-Premier Tech è più di una squadra di ciclismo e il nostro intento è quello di costruire delle infrastrutture in Africa, che permetteranno a 120.000 giovanissimi tra 6 e i 18 correre in bici e avere un’istruzione».
Le immagini di Aline Uwera, la testimonial di questo progetto che grazie alla Israel-Premier Tech è divenatata una ciclista, sono state trasmesse durante la conferenza e hanno riassunto quanto la Israel-Premier Tech ha fatto in Ruanda nella provincia di Bugesera. «Vogliamo dimostrare come la Israel-Premier Tech sia molto più di una squadra di ciclismo – ha continuato Adams –. Il nostro intento è quello di vincere a 360°, perché grazie alle vittorie nelle corse anche il progetto “The Field of Dreams”, parte integrante di “Racing for Change”, avrà maggiore visibilità e successo».
Il centro sorgerà non lontano dalla zona dove, negli anni Novanta, ci fu uno dei più cruenti genocidi della storia dell’Africa. Con la maglia “Racing for Change”, c’erano anche Chris Froome, Jakob Fuglsang e Michael Woods che hanno risposto a domande sul Tour.
Chris Froome inizierà oggi il suo decimo Tour de France e il quattro volte vincitore della Grande Boucle sembra avvicinarsi poco a poco al suo livello migliore dopo la caduta del 2019 al Delfinato. «Riprendermi da quella brutta caduta è stato un grande traguardo – ha detto Froome - È stato solo negli ultimi mesi, durante la preparazione per il Tour, che mi sono finalmente sentito libero da qualsiasi problema. Non vedo l'ora di sfruttare ogni opportunità e vedere dove mi porteranno le gambe». Froome senza dubbio è uno dei corridori più vittoriosi del Tour de France e sa perfettamente, come le montagne siano determinanti per vincere la corsa gialla.
«Negli ultimi 12 mesi ho superato parecchi ostacoli, ma sento che durante questo periodo ininterrotto da gennaio ad oggi, tutto è stato su una linea ascendente. È un po' un'incognita sapere dove sono in questo momento. Il vero banco di prova per me sarà in montagna».
Commosso Fuglsang ha spiegato come sia emozionante per lui correre sulle strade di casa, con il pubblico che fa il tifo. «Naturalmente il mio obiettivo è quello di vincere una tappa in questo Tour de France e per me sarebbe ancora più bello se riuscissi a vincere sulle strade di casa. La concorrenza è alta ma noi siamo qui per fare bene e mi piacerebbe regalare al mio Paese una vittoria sulle nostre strade».