Il Covid fa ancora paura e, nonostante la pandemia del 2020 sia adesso un ricordo, il virus è sempre attivo e continua la sua corsa tra le squadre di ciclismo. Il Tour de France è oramai alle porte e a far scendere un’ombra scura sulla corsa gialla è proprio il Covid-19, che in questa settimana ha costretto al ritiro quasi 40 corridori, impegnati tra Giro di Svizzera, Giro di Slovenia e Route d’Occitanie. I team sono preoccupati e per questo, appena si è manifestato un contagio hanno preferito bloccare a volte l’intera squadra impegnata in corsa. Per correre ai ripari i gruppi hanno deciso di tenere al sicuro i corridori che alla Grande Boucle correranno per la classifica generale e per questo, ai prossimi campionati nazionali si prevede l’assenza di molti uomini importanti. In Slovenia per esempio non vedremo Roglic e Pogacar, il numero uno e due della classifica UCI, che saranno i due favoriti per la vittoria al Tour de France.
I due corridori non vogliono correre rischi e quindi hanno deciso di saltare i campionati nazionali per evitare possibili esposizioni ai contagi. La Jumbo-Visma di Roglic è una delle squadre che ha scelto la linea più dura e, a causa di due positivi in squadra durante il Giro di Svizzera, ha deciso di fermare tutti i corridori e di isolarli. Infatti nessuno dei corridori impegnati in Svizzera, raggiungerà i compagni che si trovano a Tignes.
Allo stato attuale l’Unione Ciclistica Internazionale non ha stabilito regole particolari e sono le squadre che si stanno autogestendo per evitare possibili contagi. Il team olandese ad esempio, ha deciso, di mantenere stanze singole per i propri corridori e di effettuare tamponi rapidi a tutta la squadra ogni mattina. Nonostante queste accortezze, il virus gira e colpisce.
Però non solo i due campioni sloveni hanno deciso di non partecipare ai Campionati di casa e la stessa scelta è stata fatta in Francia da Romain Bardet e Thibaut Pinot, ma anche in Gran Bretagna Adam Yates e Geraint Thomas non correranno. La pensa così anche Wout Van Aert, che ha già annunciato la sua assenza nella prova a cronometro e non si sa se sarà al via della prova in linea.
Tornando al Tour de France, negli ultimi due anni nessun caso positivo è stato evidenziato tra i corridori grazie alle bolle di sicurezza rispettate dalle squadre e richieste dall’UCI, ma adesso i contagi stanno di nuovo aumentando. Durante il Giro di Svizzera, è stato chiesto al numero uno di ASO, Christian Prudhomme, se ci sarà l’intenzione di cambiare le norme di sicurezza al Tour, ma il direttore ha detto che non modificherà i regolamenti UCI e che ogni squadra sarà libera di stabilire le proprie regole sanitarie interne.
Anche in Slovenia il Covid va veloce e la UAE Emirates ha stabilito che nessun corridore potrà avvicinarsi al pubblico per foto o autografi. «Purtroppo il Covid è riuscito a intrufolarsi di nuovo nelle squadre –hHa detto Pogacar ieri prima del via della tappa – Per questo chiediamo gentilmente a tutti i tifosi e al pubblico di non aspettarsi foto o autografi da parte nostra. Ci piacerebbe stare vicino alla gente che viene sulle strade per vederci, ma dobbiamo pensare alle prossime corse e siamo obbligati a mantenere le distanze».
La situazione sanitaria è in continua evoluzione e non è da escludere che l’UCI decida di apportare delle modifiche in ambito sanitario prima della partenza della Grande Boucle.