Domani a Verona non sarà Vincenzo Nibali a salire sul palco dei vincitori, ma il siciliano il suo premio lo ha già vinto, grazie al pubblico che con applausi e urla lo ha spinto sulla salita della ventesima tappa del Giro d’Italia. E’ commosso lo Squalo dello Stretto, stanco e felice, per quei messaggi di affetto raccolti ogni giorno in questo suo ultimo Giro d’Italia.
«Un bilancio sicuramente positivo per me – ha detto Nibali dopo il traguardo -. Essere arrivato fino qui mi rende più che felice e ora devo pensare a finire la stagione».
Il siciliano che nella tappa di Messina aveva annunciato il suo ritiro, oggi ha tagliato il traguardo con 4’27” di ritardo dal vincitore Alessandro Covi e nella classifica generale è quarto con 7’57” da Hindley. «Ho mantenuto il quarto posto e mi sento soddisfatto. Sapete che l'avvicinamento al Giro è stato difficile e che fino a pochi giorni fa ero fuori classifica, sull’Etna non era andata bene, ma poi sono riuscito a recuperare e questo risultato può solo rendermi felice».
Vincenzo Nibali, straordinario scalatore, ha ammesso di non avere un buon rapporto con la Marmolada e che oggi mentre saliva non ha cambiato idea. «Questa salita l’ho sempre odiata non ti lascia mai respiro, perché non hai riferimenti, la odio e oggi non credo di aver cambiato idea». Nibali sulla Marmolada ha deciso di salire con il proprio passo, senza guardare chi era davanti a lui e senza curarsi troppo di chi era alle sue spalle. «Ho pensato solo a mantenere il mio ritmo portandolo fino in cima e raggiungere il traguardo. Questa mattina quando sono salito sul palco alla partenza, il pubblico mi ha regalato grandi emozioni, che ti rendono tutto meno difficile. Devo ringraziare anche la mia squadra che mi ha fatto tornare a questa corsa e questo mi ha dato tanta serenità mentale».
Vincenzo Nibali ha voluto ricordare anche il rapporto speciale che lo lega non solo con l’Astana, ma anche con Giuseppe Martinelli, che lo ha seguito nella squadra kazaka per tanti anni. «Quando ho avuto problemi fisici in primavera volevo buttare tutto in aria e fermarmi, poi Martino, che mi conosce più di tutti, mi ha detto: "vai in bici e fai quello che ti piace". Questo mi gha dto la carica per ripartire e ora sono qui, sono soddisfatto per questo Giro che per me si chiuderà con un ottimo risultato».