Dieci anni fa ha trionfato sullo Stelvio rischiando anche di ribaltare quel Giro d'Italia, oggi ha firmato un'impresa sullo splendio lungomare di Napoli. Thomas De Gendt firma a 35 anni una delle sue famose fughe vincenti, coronando una splendida azione studiata con i compagni di squadra della Lotto Soudal.
«Ho cercato di lavorare tutta la tappa per Vanhoucke, ma nell’ultima salita ho visto che faticava a tenere la mia ruota, così ho cambiato i piani e ho spinto a tutta per tenere distanti Van Der Poel e Girmay, che erano certamente molto pericolosi. Nel finale, quando abbiamo capito che saremmo arrivati in quattro, ho detto a Vanhoucke che avrei fatto la volata, lui ha lavorato per me e alla fne abbiamo conquistato una grande vittoria. Wuesta tappa mi ha ricordato quella di Barcellona al Catalunya, dove devi rilanciare sempre e queste tappe mi esaltano. Ero sicuro di vincere lo sprint a quattro. Avevo iniziato a pensare di non poter più vincere in un grande giro ma oggi mi sono smentito da solo».
Una battuta il belga la dedica anche a Sonny Colbrelli «La vicenda di Sonny mi ha molto preoccupato: Colbrelli aveva la bronchite alla Parigi-Nizza e si è ritirato dopo la prima tappa, poi ha continuat ad allenarsi e gli è successo il problema al cuore al Catalunya. Non so dire se tra i fatti ci sia una stretta relazione, ma credo che in generale i corridori dovrebbero ascoltare il parere dei dottori e fermarsi in tempo, perché è meglio perdere giorni di allenamento che avere a che fare poi con problemi più gravi».
in aggiornamento