Aprile ha salutato il ciclismo delle Classiche, per lasciare il posto a maggio, il mese della corsa rosa, il primo grande giro della stagione, che quest’anno partirà dall’Ungheria, per finire nella storica Arena di Verona. Sarà questo un ritorno alle partenze dall’estero, dopo quella del 2018, quando il Giro d’Italia partì da Gerusalemme.
Avremo tre tappe in Ungheria, la prima da Budapest domani con un arrivo collinare, mentre il secondo giorno ci sarà una frazione a cronometro. La tre giorni ungherese si concluderà con una frazione dedicata alle ruote veloci. La corsa si sposterà poi in Sicilia con un arrivo sull’Etna e dopo due giorni nell'isola, la carovana rosa inizierà il suo viaggio lungo la Penisola. Sulle strade della corsa non mancheranno emozioni e battaglie, come quelle che ci regalerà l’Abruzzo con la tappa del Blockhaus e poi a seguire la tappa dei Muri un po' più su. Si passerà vicino al mare e poi attraverso Appennini e Alpi, il Giro d’Italia si dirigerà verso Verona, dove verrà incoronato il vincitore del Giro d’Italia numero 105. Saranno 21 le tappe, in cui i corridori percorreranno 3.445,6 chilometri con 50.580 di altimetria. I riposi saranno 3: lunedì 9 maggio, lunedì 16 maggio e lunedì 23 maggio. Per le prove a cronometro, due, ci saranno 26,6 chilometri in totale, mentre 7 saranno gli arrivi in salita, 4 le tappe superiori ai 200 km, 14 quelle comprese tra i 150 e i 200 chilometri di lunghezza. Saranno giorni di corsa veloci, ma le salite non mancheranno e avremo 11 salite di quarta categoria, 10 di terza categoria, 11 di seconda categoria e 14 di prima categoria. La Cima Coppi sarà sul Passo Pordoi.
Tornando alla Grande Partenza che sarà nel cuore di Budapest, il percorso della prima tappa, di 195 km, sarà caratterizzato da colline a nord-ovest della capitale fino al confine con la Slovacchia, dove il percorso toccherà il Danubio, passando per le città di Székesfehérvár ed Esztergom. Lasciato il fiume dal centro di Visegrád, la strada salirà al 5% per circa cinque chilometri fino ai resti della città medievale. E sarà qui che verrà consegnata la prima maglia rosa del Giro 2022.
Il secondo giorno sarà la volta della prova a cronometro lunga 9,2 km, attraverso Budapest, da Pest, sulla sponda orientale del Danubio, al centro storico di Buda, sulla sponda occidentale. La corsa partirà dalla Piazza degli Eroi, per dirigersi a ovest verso il Palazzo del Parlamento, si passerà di nuovo il fiume per dirigersi verso la salita finale, con punte fino al 14% e che arriverà fino al traguardo vicino il Castello.
Per l'ultima e terza tappa in Ungheria, la carovana si sposterà nel sud-ovest del Paese. Il via sarà da Kaposvár, per andare verso Nagykanizsa e Hévíz, con il finale a Balatonfüred dopo 201 km di gara. I corridori attraverseranno il Balaton, caratterizzato dalle colline vulcaniche. Gli ultimi cinquanta chilometri costeggiano le sponde del famoso lago di Balaton e poi ci sarà una salita a dieci chilometri dal traguardo in prossimità dell'Abbazia di Tihany, prima di arrivare al rettilineo finale che con uno sprint deciderà il vincitore di giornata.
Dopo il primo giorno di riposo, il Giro d'Italia arriverà in Sicilia per due tappe. La quarta frazione sarà con arrivo sull’Etna, partendo da Avola. Si passerà per Noto, poi Pantalica e la storica città di Vizzini. La salita finale, che termina al Rifugio Sapienza, parte da Ragalna, come nel 2018, per dirigersi verso di Nicolosi per gli ultimi quattordici chilometri di corsa prima di arrivare sulla cima del vulcano.
La quinta tappa, passerà sulle strade del Giro di Sicilia, da Catania a Messina, partendo dalla costa orientale e poi attraverso il monte Portella Mandrazzi. Una volta arrivati sulla costa nord, attraversando Villafranca Tirrena e Ganzirri, ci sarà il finale che premierà le ruote veloci.
Dopo due giorni in Sicilia, il Giro proseguirà il suo viaggio in Calabria, con un primo tratto collinare da Palmi, si andrà verso la costa tirrenica fino a Scalea. Anche questa frazione dovrebbe finire con uno sprint.
La settima tappa avrà un profilo molto impegnativo e attraverserà le montagne della Calabria e della Basilicata e l’unica zona pianeggiante sarà sul lato di Diamante. Superata Maratea, il gruppo dovrà affrontare diverse salite e arrivati sul Passo Colla, che porterà il gruppo a Lauria, si salirà ancora sul Monte Sirino, che torna al Giro d’Italia dopo un’assenza di 23 anni. La fatica si farà sentire verso il finale quando la carovana rosa dovrà attraversare la salita di Viggiano e quella di Sellata, prima di raggiungere l’arrivo a Potenza.
Per l'ottava tappa, la carovana sbarcherà a Napoli, per un percorso veramente bello e cattivo che dal capoluogo campano, andrà verso la Penisola Flegrea, passando per Bacoli, dove inizierà un circuito di circa diciannove chilometri sul Monte di Procida. Al termine dell'ultimo giro, la corsa tornerà a Napoli, dove il traguardo sarà sul lungomare, sullo storico viale Caracciolo. Anche questo finale potrebbe vedere il successo di un velocista, ma attenzione, si tratat di una tappa mlto molto insidiosa.
L’indomani, domenica 15 maggio, sarà la volta di una delle frazioni più attese della corsa, quella con arrivo al Blockhaus, il primo vero arrivo di montagna che farà una grande selezione. Già dopo i primi chilometri da Isernia verso Rionero Sannitico il percorso sarà in salita. Passati il Macerone e il Rionero Sannitico, inizierà la salita verso Roccaraso, con l’unico tratto pianeggiante posto all’altezza di Guardiagrele. Inizierà poi una doppia salita al Blockhaus, che spaccherà il gruppo, decidendo in parte le sorti della corsa. Da Pretoro i corridori raggiungeranno Passo Lanciano prima di scendere a Lettomanopello. Dopo un giro intorno alla Majella, da Roccamorice si salirà verso il traguardo, proprio come nel 2017 quando Nairo Quintana fece sua la vittoria sulle montagna abruzzese. La strada verso il traguardo farà male con una serie di tornati e pendenze, che metteranno a dura prova i corridori.
In Abruzzo ci sarà il secondo giorno di riposo e si ripartirà dalla costa, dove Pescara darà il via alla seconda settimana di corsa. Lasciata la costa abruzzese, si andrà verso l'entroterra, per la famosa tappa dei Muri, con arrivo a Jesi. Da Civitanova Marche, il gruppo non avrà più tempo per respirare, perché in rapida successione dovranno passare sulle salite alle Crocette di Montecosaro, Recanati, Filottrano, Santa Maria Nova e Monsano, tutte impegnative, con alcuni tratti molto ripidi che vedrà sull’arrivo di Jesi, un gruppo ridotto, che si giocherà la vittoria di tappa.
L’indomani torneranno protagonisti i velocisti, con l'undicesima tappa, che attraverserà l'Emilia-Romagna. Sarà questa la seconda frazione più lunga del Giro, con partenza da Santarcangelo di Romagna dirigendosi verso Bologna, seguendo la Via Emilia. Dopo Bologna, il gruppo attraverserà San Giovanni in Persiceto, Crevalcore, Camposanto, Carpi e Corregio, per andare poi a Reggio Emilia, dove il finale sarà in volata.
La dodicesima tappa sarà di media montagna, attraverso l'Emilia-Romagna occidentale si arriverà in Liguria. La corsa partirà da Parma prima di entrare in Liguria attraverso il Passo del Bocco, per poi scendere rapidamente a Carasco, in Val Fontanabuona. Dopo la discesa a Bargagli e Cavassolo, la tappa entrerà nella provincia di Genova passando attraverso il Valico di Trensasco. A Bolzaneto la strada seguirà per un breve tratto l'autostrada per rientrare a Polcevera attraverso il nuovo ponte San Giorgio, prima di dirigersi verso l'arrivo nel centro di Genova lungo Via XX Settembre.
La tredicesima tappa attraverserà Liguria e Piemonte con un percorso breve e abbastanza duro. Il tracciato sarà quello della versione estiva della Milano-Sanremo del 2020, ma fatto al contrario. Partendo da Sanremo, la tappa passerà per Imperia per andare verso il Colle di Nava prima di raggiungere Ceva e immettersi dunque sulla strada che porterà la corsa a Cuneo. Il finale sarà a tutta velocità sulla pianura cuneese, dove probabilmente il vincitore verrà deciso da uno sprint di gruppo.
Nella quattordicesima tappa, i corridori avranno a che fare con una tappa breve e impegnativa, dove non ci sarà spazio per riposare. Da Santena si arriverà a Torino con un dislivello veramente importante. Solo i primi dieci chilometri fino a Chieri saranno senza salite e discese e poi arrivati al Pilonetto, i corridori inizieranno la loro giornata fatta di tormenti. Inizierà un circuito dopo Superga, passando sull’arrivo su Corso Moncalieri a Torino, e dopo il secondo passaggio sulla Maddalena ci sarà una discesa tecnica, che porterà fino al traguardo.
Una delle frazioni più dure, arriverà prima dell’ultimo giorno di riposo. La corsa partirà da Rivarolo Canavese e dopo 177 km arriverà a Cogne, costeggiando la Dora Baltea fino alla Valle d'Aosta. Il percorso sarà caratterizzato dalle impegnative salite di Pila-Les Fleurs, lunga 12 km con un dislivello medio 6,9% e punte 10% e Verrogne e per finire la lunga ascesa verso Cogne, con 22 km di salita al 4,6%.
L'ultima settimana inizierà con una tappa di montagna che attraverserà la Lombardia. Si partirà da Salò per arrivare all’Aprica dopo 202 km di gara e 4 salite. La prima sarà quella di Goletto di Cadino con i suoi 19 km al 6,2% e poi si affronterà il Mortirolo. Saranno 13 i km da affrontare con punte che arriveranno all’undici per cento. Dopo la salita al Teglio si arriverà al Valico di Santa Cristina, un’altra salita impegnativa, al termine della quale, i corridori in discesa arriveranno al traguardo.
La diciassettesima tappa, porterà la corsa dalla Lombardia al Trentino, con 168 km da Ponte di Legno a Lavarone. Si partirà subito in salita andando al Passo del Tonale e dopo la difficile salita seguita del Valico del Vetriolo e poi ancora l’ascesa a Monte Rovere, con picchi che arriveranno al 12% prima di arrivare al traguardo.
Un po’ di respiro per i corridori arriverà con la diciottesima frazione, dedicata ai velocisti con i suoi 152 km da Borgo Valsugana a Treviso, passando per il Trentino-Alto Adige fino al Veneto. Sarà questa l’ultima occasione per gli sprinter, perché dal giorno dopo la pace sarà finita e si scatenerà l’ultima guerra tra gli uomini di classifica.
A tre giorni dal termine della corsa, si partirà da Marano Lagunare attraversando le colline moreniche intorno a Fagagna e Majano. Superata Buja, la corsa raggiungeranno le Alpi Giulie, per andare sulla salita di Villanova Grotte, seguita dal Passo di Tanamea. I corridori entreranno quindi in Slovenia e poi andranno a Kobarid. Qui inizia una delle nuove salite di questo Giro, il Monte Kolovrat, dieci chilometri a quasi il 10%. Il finale sarà a Cividale del Friuli con la salita che porterà alla salita del Santuario di Castelmonte dove è posto il traguardo.
Nella penultima giornata ci sarà il tappone dolomitico con l’ultimo arrivo in salita. Da Belluno e con una breve deviazione attraverso la valle del Piave, il gruppo passerà per Agordo e Cencenighe. Si arriverà presto alle tre salite finali: il Passo San Pellegrino con pendenze superiori al 15%, il Passo Pordoi (la Cima Coppi del Giro 2022) e il Passo Fedaia passando per Malga Ciapela, dove le pendenze saranno sopra il 10%, con punte del 18%, sarà questo l’arrivo a quota 1468 sulla Marmolada.
Si arriverà quindi a domenica 29 maggio con la cronometro finale a Verona di 17,4 km, che saluterà la corsa rosa. Sul circuito delle Torricelle, noto per la Coppa del Mondo, si articolerà il tracciato di gara, principalmente su strade dritte, che vedranno poi una salita irregolare al 5% su strada leggermente più stretta. Dopo la salita ci sarà subito la discesa di quattro chilometri con alcune curve tecniche prima dell'arrivo in Piazza Bra e infine nell'Arena di Verona, dove verrà incoronato il nuovo re del Giro d’Italia.