Tra le maglie più amate del Giro d’Italia c’è la quella della classifica a punti, quella riservata agli sprinter e che nel gruppo è facilmente identificabile per il suo colore ciclamino. La storia di questa speciale classifica ha origini lontane: la classifica a punti così come noi la conosciamo, è arrivata nel 1966, ma le origini sono molto più antiche. Luigi Ganna, quando nel 1909 vinse il primo Giro, conquistò anche la classifica a punti che però venne sospesa due anni più tardi.
Nel 1966 il primo vincitore di questa rinnovata classifica a punti fu Gianni Motta, che quell'anno portò a casa anche la maglia rosa. Un anno dopo il suo erede fu Dino Zandegú, mentre nel 1968 Eddy Merckx fece il pieno di maglie, conquistando la rosa, quella a punti e anche quella della montagna.
Merckx anche nel 1973 portò a casa la vittoria di questa classifica e tra i belgi un solo altro corridore è riuscito a vincere la maglia ciclamino:si tratta di Roger De Vlaeminck, che la conquistò tre volte: nel 1972, 1974 e 1975. Stesso numero di vittorie è stato raggiunto dall’olandese Johan van der Velde che la indossò nel 1985, 1987 e 1988. Il record di vittorie però appartiene all’Italia, con i 4 successi di Francesco Moser e Giuseppe Saronni, i due rivali che si spartirono le vittorie tra il 1976-1983. Il nostro Paese, negli ultimi dieci anni, è riuscito a conquistare la maglia con Giacomo Nizzolo nel 2015 e nel 2016 e con Elia Viviani nel 2018.
Calcolare l’assegnazione dei punteggi in questa speciale classifica è un po’ più complicato rispetto alla classifica per gli scalatori, perché i punteggi variano in base alla tipologia della tappa, considerando anche che ci sono due traguardi intermedi, ma solo uno assegnerà punti, mentre l’altro darà secondi di abbuono. Nelle tappe di pianura, ovvero la numero 1, 3, 5, 6, 11, 13, 18, i punti verranno assegnati in base a questo ordine: 50 al vincitore, poi 35, 25, 18 , 14, 12, 10, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2 e 1. Per quanto riguarda invece le tappe collinari, ossia la numero 7, 8, 10, 12, 14, 19, i punteggi verranno assegnati nel seguente modo: 25 punti poi 18 , 2, 8 , 6, 5 , 4 , 3, 2 e 1.
I punti verranno assegnati anche nelle tappe di montagna, quindi la frazione numero 4, 9, 15, 16, 17, 20 e anche nelle due prove a cronometro, ossia la seconda tappa e la ventunesima. I punteggi saranno i seguenti: 15 , 12 , 9 , 7 , 6 , 5, 4, 3 , 2 e 1. Come abbiamo detto ci saranno anche gli sprint intermedi che daranno rispettivamente 12 punti poi 8 , 6 , 5 , 4, 3 , 2 e 1.
Come in ogni classifica ci sarà un solo vincitore e in questo caso la vittoria non andrà solo al velocista più forte, ma a colui che sarà arrivato alla fine della corsa. Purtroppo nel corso degli ultimi anni, abbiamo visto che tanti velocisti, anche con la maglia ciclamino sulle spalle, che hanno lasciato la corsa prima di iniziare le montagne. Alcuni corridori hanno abbandonato la corsa spiegando le loro motivazioni, altri invece, hanno utilizzato scuse, spesso poco credibili.
Quest’anno mancherà Sagan vincitore dell’ultima maglia ciclamino e sulla carta Caleb Ewan è il favorito per conquistare la classifica a punti, ma solo sulla carta perché l'australiano è uno dei corridori che lla fine del Giro d'abitudine non ci arriva. L’australiano ha avuto un inizio di stagione un po’ problematico a causa di un virus che gli ha impedito di essere al via anche della Milano-Sanremo, ma adesso sta bene e sicuramente sarà tra i più veloci al traguardo. Dall’Australia si passa alla Gran Bretagna con Mark Cavendish che, dopo la straordinaria stagione nel 2021, quest’anno ha già ottenuto successi di tutto rispetto. Per l’Italia ci sarà Giacomo Nizzolo, che ha già dichiarato di essere pronto a conquistare la maglia ciclamino della corsa, che ha già fatto sua nel 2015 e 2016.. Il milanese sicuramente non è il più veloce sulla carta, ma ha motivazioni importanti e i piazzamenti avuti in questa stagione, lo mettono comunque tra i favoriti.
Bene potrebbe fare anche Arnaud Démare, che nel 2020 ha battuto Peter Sagan nella battaglia per la Maglia Ciclamino e l’anno prima era arrivato secondo alle spalle di Pascal Ackermann. Il francese ha avuto qualche problema e ancora non è riuscito a brillare come avrebbe dovuto, ma le qualità non mancano e anche per lui le possibilità di vincere ci sono. Per la maglia ciclamino la vittoria potrebbe anche non andare a un velocista puro, così come è già successo in passato e ad imporsi potrebbe essere un corridore da classiche come Mathieu van der Poel o l’eritreo Biniam Girmay.
Sicuramente saranno due corridori che negli sprint vedremo in prima fila e, se non avranno la stessa velocità dei loro avversari, certamente hanno quel pizzico di astuzia in più che potrà fare la differenza.