Le squadre più ricche possono permettersi i corridori migliori e questo, inevitabilmente, crea uno squilibrio nel World Tour, dove alla fine sono sempre le solite squadre che si spartiscono le vittorie. E’ questo il caso della Ineos Grenadiers, UAE Emirates, Jumbo-Visma e Bahrain Victorious, che hanno dominato la scorsa stagione e che già quest’anno hanno iniziato a spartirsi i meriti.
Sono queste le prime squadre del ranking dell’UCI e guardando i punti fino ad oggi accumulati è impossibile non notare il divario con le altre squadre. Tadej Pogacar con i suoi 5306 punti è il numero uno del ranking mondiale, seguito dai due corridori della Jumbo-Visma Wout van Aert e Primoz Roglic, rispettivamente con 3526 e 3450 punti. Il quarto posto è per Remco Evenepoel della Quick Step-Alphavinyl che grazie alla vittoria alla Liegi-Bastogne-Liegi, che gli è valsa ben 500 punti, adesso è quarto con un totale di 3148 punti. Il quinto posto invece è occupato da Mathej Mohoric della Bahrein-Victorious, che grazie ai punti conquistati con la Milano-Sanremo e il Giro delle Fiandre (700 punti per queste due gare), per il momento ha messo da parte 2778 punti. Avere una buona disponibilità economica, inevitabilmente porta a occupare i posti più alti della classifica mondiale, ma anche ad avere una maggiore popolarità e la possibilità di aumentare il capitale attraverso nuovi sponsor in cerca di una visibilità certa.
Riguardo le differenze economiche tra i team del World Tour, è intervenuto David Lappartient: il presidente dell’Unione Ciclistica Internazionale che al portale Wielerflits.nl ha voluto spiegare come l’UCI, vorrebbe intervenire per diminuire il divario tra i team. «Prima di tutto vorrei congratularmi con queste squadre per essere riuscite a ottenere delle risorse economiche così importanti e per i successi raggiunti - ha detto Lappartient – Vorrei inoltre dire che il problema delle risorse economiche nei team, è attualmente in discussione sui nostri tavoli con l'AIGCP (l’Association International des Groupes Cyclistes Professionels, guidata da Luke Eisenga), per ottenere un maggiore equilibrio tra le diverse squadre. Il rapporto con AIGCP e UCI non è sempre stato buono negli ultimi anni, ma oggi abbiamo un buon dialogo finalizzato a migliorare il ciclismo».
Purtroppo è inevitabile che i soldi facciano la differenza in corsa, perché una maggiore disponibilità economica rappresenta non solo la possibilità di acquisto dei corridori più vincenti, ma anche la possibilità di investire nel settore della ricerca e dello sviluppo.
«Non siamo ancora pronti ad entrare nei dettagli su come sia possibile risolvere questo problema, ma ci stiamo lavorando. Stiamo mettendo sul tavolo i punti deboli delle squadre, creando una tabella di marcia che ci aiuti ad affrontare tutti insieme questi problemi nei prossimi anni. Questo è sicuramente un punto all'ordine del giorno, perché non vogliamo che tutti i corridori migliori siano in poche squadre. Ci deve essere un campo di battaglia più equilibrato».
I soldi quindi hanno la capacità di influenzare il ranking mondiale e questo non riguarda solo chi è al comando della classifica UCI, ma anche chi si trova indietro, correndo il rischio di retrocedere in un’altra categoria.
Le retrocessioni e le promozioni, che si applicheranno alle squadre del World Tour alla fine di questa stagione, sono state aspramente criticate da alcune squadre, non solo per le questioni economiche, ma anche per gli effetti negativi derivanti dal Covid-19, che hanno addirittura modificato il calendario delle gare.
«Così come era stato stabilito attueremo la retrocessione e le promozioni a fine stagione – ha continuato Lappartient - Abbiamo introdotto questa regola alcuni anni fa, quando abbiamo riformato il ciclismo professionistico. Le squadre non volevano un sistema del genere, mentre gli organizzatori erano favorevoli alle retrocessioni e promozioni. Il compromesso che abbiamo trovato è stato quello di avere licenze World Tour triennali. Questo sistema funziona bene e continueremo ad utilizzarlo. I punti vengono accumulati in tre anni, questo non ha un'influenza cruciale sulla classifica annuale. Le prime diciotto squadre rimarranno sicuramente nel World Tour. La differenza sostanzialmente sarà tra le squadre che si trovano tra il quindicesimo e il ventesimo posto e questo aumentata la competizione, favorendo la partecipazione a molte corse minori, dove comunque vengono assegnati punti validi ai fini del ranking mondiale».