Vincenzo Nibali correrà domani la sua quindicesima Liegi-Bastogne-Liegi, corsa alla quale è molto legato e dove spera di poter fare un buon risultato. Il miglior risultato il siciliano lo ha ottenuto nel 2012, quando è arrivato secondo alle spalle di Maksim Iglinskij. «Era un po’ di tempo che non correvo più su queste strade – ha detto Nibali dopo la ricognizione – qualcosa è cambiato, c’è qualche salita in più, ma sostanzialmente è sempre la solita Liegi, con la parte più importante della corsa che arriva nella seconda metà della gara».
Vincenzo Nibali sulle strade della Doyenne ha corso per l’ultima volta nel 2019, quando la vittoria andò a Fuglsang e lui arrivò ottavo. «Bisognerà iniziare a prestare attenzione subito dopo la Côte de Wanne, poi naturalmente la Côte de la Roche-aux-Faucons sarà il punto decisivo della corsa e si può pensare che tanti corridori proveranno ad attaccare prima, come ad esempio su la Côte de la Redoute, che potrebbe essere un buon trampolino per chi vuole anticipare un attacco».
Il siciliano si sente in forma e pensa di poter far bene in questa Liegi-Bastogne-Liegi, dove non partirà tra i favoritissimi. «Le gambe sono buone e anche dopo la Freccia Vallone mi sono sentito bene. Sul Muro di Huy mi sono spento, devo ammetterlo, ma è stato importante fare un passaggio sulla Freccia prima di arrivare a Liegi».
La Liegi-Bastogne-Liegi viene vinta sempre da corridori molto forti, perché i chilometri sono tanti e il dislivello è importante. Nibali questa corsa la conosce bene e questo senza dubbio è un vantaggio che ha rispetto a corridori importanti, che conoscono la corsa meno di lui. Al Giro di Sicilia i segnali sono stati buoni e lo Squalo dello Stretto in molte occasioni, giocando d’astuzia, ha saputo sorprendere i suoi avversari. «La Liegi è sempre una gara difficile da interpretare, bisogna capire bene come affrontare il finale, che come sempre rimane la parte più complicata e bisognerà prestare la massima attenzione quando mancheranno pochi chilometri alla Côte de la Redoute, perché da quel momento in poi ad ogni metro potrà accadere qualcosa»
Nibali è tornato a correre sulle strade di una delle Classiche Monumento più care agli italiani, dove tanti migranti provenienti in particolare dal Sud Italia si affollavano sulle strade per tifare i propri connazionali.
«Correre su queste strade fa sempre un bell’effetto, veramente molto particolare. Credo che la Liegi non abbia bisogno di presentazioni per quanto riguarda il pubblico italiano. Prima si faceva la Côte de Saint-Nicolas che era il punto di lancio per gli italiani, in qualche modo era proprio la nostra collina. Il percorso è cambiato negli anni ma il calore degli italiani è rimasto immutato».
Il siciliano è tornato in Belgio con una maglia nuova, quella dell’Astana, squadra con la quale ha ottenuto tanti successi importanti. «In squadra posso dire che c’è tanta serenità e con il gruppo di lavoro ci siamo fissati degli obiettivi che vogliamo raggiungere. L’inizio di stagione non è stato dei migliori, perchè anche noi abbiamo avuto dei problemi di salute un po’come tutti. Ma al TotA abbiamo avuto la vittoria di Miguel Angel Lopez e questo ha dato una bella carica a tutta la squadra».
Dopo la Liegi il messinese correrà il Giro d’Italia, che dopo le prime tappe in Ungheria, si sposterà nella sua Sicilia. «Le tappe che più mi piacciono di più sono sicuramente quelle in Sicilia, perché è la mia terra, ma come sempre avremo un percorso molto interessante. Decisiva per la corsa rosa sarà l’ultima settimana, come sempre saranno le montagne a fare la differenza. Per quanto riguarda il mio ruolo in squadra, lo decideremo giorno dopo giorno».