L’ultima volta che un’atleta italiana aveva dominato il Piccolo Trofeo Binda era stato sette anni fa quando nel 2015 una giovanissima Sofia Bertizzolo in maglia da campionessa europea aveva trionfato sotto il traguardo di Cittiglio. A riuscirci nell’impresa questa volta è stata Francesca Pellegrini (team Valcar Travel&Service) che ha riportato a casa la scettro della vincitrice in una giornata storica per il ciclismo italiano.
La giovanissima bergamasca è al secondo anno tra le junior e sta vivendo una stagione di assoluto riscatto che sta completamente svoltando l’annata precedente in cui nulla era andata come voleva. «L’anno scorso è stato difficilissimo - racconta Francesca a tuttobiciweb - sono passata di categoria con tante convinzioni e tante speranze e non è andato bene, mi sono buttata un po’ giù e ho incominciato a riconsiderare tante cose, tra domande e decisioni da prendere. Poi quest’anno è cambiato tutto, sto vincendo, vinco e sono felice e corsa dopo corsa il morale cresce, sto imparando tanto, soprattutto a credere più in me.»
Se il 2021 non era andato esattamente come aveva desiderato ecco che il 2022 si è aperto con Francesca nel migliore dei modi, il suo borsino era già ricco di due importanti vittorie a cui si è aggiunta la perla della prima gara internazionale della stagione.
Francesca Pellegrini non si aspettava di vincere, ce lo dice senza giri di parole, le pronosticate erano altre, la corsa stava volgendo in tutt’altra direzione eppure lei c’è stata nel momento di giocarsi il tutto per tutto. «Ad inizio gara ho affrontato un piccolo momento di difficoltà, ero in fondo al gruppo, poi sono risalita ed ho capito che ero in giornata e potevo tenere anche un bel ritmo. Durante l’ultima scalata siamo andate via in sei, avevamo un piccolo vantaggio ed a quel punto non ho pensato a nient’altro che alla volata. Ho fatto uno sprint lunghissimo e sinceramente mi sono un po’ spaventata, temevo di non reggere, ma fortunatamente le gambe sono state con me fino alla fine» ci racconta Francesca spiegandoci che l’avversaria più temibile era la campionessa italiana Eleonora Ciabocco, promotrice dell’azione ma poi finita fuori da podio. Le due sono entrambe agguerrite, stessa passione per il ciclismo ed una forza che non le fa fermare di fronte a nulla, dure rivali ma forse dopo tutto anche amiche pronte a sfidarsi l’un l’altra sfidandosi per raggiungere la vetta.
Dopo il traguardo Francesca ha ringraziato tutte le compagne di squadra, quella Valcar già famosa per il senso di unità che insegna fin dalle categorie giovanili perché senza team non si va da nessuna parte. Francesca l’ha capito benissimo e in gruppo è diventata famosa come quella che lavora per tutte, il team è prima di tutto una famiglia, il luogo sicuro in cui imparare e provare a crescere. «La squadra è fondamentale, un’atleta da sola non può fare niente»
La Pellegrini ha solo diciott’anni ma ha già capito quale è il segreto di tutto quanto, un senso del gruppo che si può insegnare solo ad un certo punto perché, come dicono i suoi allenatori certe cose si hanno solo nel dna. Ama il ciclismo ed in corsa si trasforma diventando una vera e propria tigre, sa cosa vuole ma sa anche che per ottenerlo servono molti sacrifici. A Cittiglio ha messo la firma su una corsa prestigiosa proprio sotto lo sguardo attento del ct della nazionale donne junior Paolo Sangalli e della sua collaboratrice Rossella Callovi che già l’avevano convocata per vestire la maglia della nazionale per il prossimo evento di prestigio: la Gent-Wevelgem.
Francesca frequenta la quarta superiore del liceo scientifico sportivo ad Alzano Lombardo, mette impegno e fatica per raggiungere un grande sogno. Il suo modello di riferimento è Elisa Balsamo che fino all’anno scorso militava in Valcar proprio come lei. «M sono sempre ispirata ad Elisa e per me è un onore correre nella stessa squadra che l’ha cresciuta. È un esempio per tutto il movimento femminile e spero di fare almeno un briciolo di quello che sta facendo lei». A Cittiglio, forse per caso o per un vero e proprio segno del destino hanno vinto tutte e due, entrambe al termine di una volata che ha incoronato una corsa sofferta e combattuta. Elisa Balsamo ha alzato le braccia al cielo avvolta dall’iride di campionessa del mondo, Francesca Pellegrini con la scintillante maglia Valcar, un paio d’ore prima del suo idolo, ma con la medesima forza e passione che contraddistingue tutte le grandi.