Ieri sera a Lissone Damiano Caruso è stato il grande protagonista della rassegna “a tu per tu con i grandi dello sport” organizzata dal negozio Bicimania di patron Sergio Longoni. Il corridore ragusano, in forza al team Bahrain Victorius è stato accolto da un fragoroso applauso da parte dei numerosi tifosi presenti che hanno mandato l’evento in sold out. Durante la serata, abilmente condotta da Alessandro Brambilla, c’è stato un vero e proprio tuffo nel passato per Caruso che ha ripercorso la sua carriera sin dagli esordi in Liquigas fino al grande successo di questa stagione.
«Da bambino giocavo a calcio, ma non ero fortissimo, poi è arrivato il ciclismo e me ne sono innamorato - racconta Caruso -: non avevo un vero e proprio modello, ho iniziato a pedalare perché mi divertivo. Ragusa, dove abito io, si trova su una specie di collinetta, in pratica tutte le volte che esco in bici sono costretto a fare un po’ di salita, ma mi sono sempre divertito. Quando sono passato alla Mastromarco ho dovuto lasciare un po’ tutto, sono partito all’arrembaggio con tanta voglia di fare, soltanto più avanti quando sono cresciuto è iniziata a mancarmi casa e ho sentito l’esigenza di tornare, infatti a differenza di alcuni miei colleghi ho deciso di vivere in Sicilia con tutta la mia famiglia. Poi è arrivata l’esordio in Liquigas, una squadra italiana, una specie di grande famiglia. In BMC ho fatto la mia prima esperienza all’estero, mi ricordo che mi avevano dato sia la bici da strada che quella da crono, ero un po’ spaesato, poi ho iniziato ad usare quella da crono una volta alla settimana per gli allenamenti, mi hanno fatto crescere davvero tanto».
Il campione ragusano ha vissuto un 2021 pazzesco che ha riacceso la passione dei tifosi, la vittoria in cima all’Alpe Motta è una perla che è ormai entrata nella storia del ciclismo. Si emoziona ancora a ricordarla e così succede a tutti i presenti, una giornata storica impreziosita poi con un bellissimo secondo posto nella classifica finale del Giro. «Quel giorno ho fatto qualcosa di pazzesco, ma sinceramente non mi sarei mai aspettato di vincere in quel modo - prosegue il campione siciliano -: in diverse tappe ho provato ad attaccare e ho tentato ancora. Il mio obiettivo era fare di tutto per mettere in difficoltà i miei avversari, volevo finire il Giro senza rimpianti, sul momento ho capito che quella era la mia occasione. Ne è uscito fuori un bel capolavoro, per certi versi è stata la mia giornata alla Pantani, me lo hanno detto in vari, ma io con questo paragone ci vado molto piano, per me marco è un mito. Sono abituato a lavorare per gli altri e non mi era mai capitata una situazione del genere, non è stato nemmeno facile gestirla, ma penso di esserci riuscito alla grande».
In questa stagione gli italiani sono andati fortissimo, in particolare Damiano Caruso con il compagno Sonny Colbrelli che hanno portato al team Bahrain Victorius delle belle soddisfazioni. È l’Italia che ci piace, quella di corridori talentuosi che non hanno paura di darsi da fare, ogni traguardo è raggiunto con fatica e soddisfazione. «Sonny ed io siamo due persone che non hanno mai smesso di sognare - ci racconta Caruso -: oggi si parla sempre di più di fenomeni giovanissimi, ma anche noi che abbiamo superato i trenta abbiamo dimostrato che siamo molto competitivi. Penso che ognuno abbia bisogno del suo tempo, alcuni vincono subito, altri no, ma questo non significa che siamo meno forti, con la dedizione ben presto tutto va al suo posto». In Bahrain Caruso ha trovato una casa e il luogo giusto dove potersi esprimere al meglio, è diventata una specie di famiglia con l’ex compagno di squadra e amico Franco Pellizotti a guidarli in ammiraglia.
La stagione è appena finita, ma dopo un attimo di pausa è già tempo di pensare alla prossima. «Devo già ad iniziare a prepararmi per il 2022, in gruppo abbiamo dei giovani talenti che ci danno veramente filo da torcere. Ad oggi Tadej Pogacar è il più forte in assoluto, poi c’è Roglic. C’è un bel manipolo di corridori da tenere d’occhio, quest’anno sono andati molto forte e sicuro vorranno essere al via della prossima stagione al meglio». Damiano non ha ancora definito i suoi piani, ma di una cosa siamo certi: ci regalerà ancora tante emozioni.
Durante la serata sono intervenuti anche ex corridori professionisti ora impiegati presso le sedi di BiciMania che hanno portato interessanti aneddoti sul loro passato da corridori: Gabriele Bosisio, Giairo Ermeti, Cristiano Frattini, Oscar Mason ed Enrico Bonetti. Per il campione ragusano è arrivato anche un importante riconoscimento: la piccozza d’oro consegnata direttamente dal patron Sergio Longoni.
foto di Carlo Monguzzi