L’Unione Ciclistica Internazionale ha detto ufficialmente no alla proposta della Jumbo-Visma di utilizzo di un dispositivo, capace di misurare l'evoluzione del livello di zucchero nel sangue in un atleta durante l'attività fisica. L'obiettivo del progetto presentato all’UCI era quello di consentire al team olandese di utilizzare un dispositivo, capace di fornire ai propri corridori zuccheri, non appena il livello degli stessi nel corpo si abbassa. Era stato il quotidiano belga Het Nieuwsblad il primo a rendere nota questa vicenda poco prima del Tour de France. L'Unione Ciclistica Internazionale aveva rifiutato questa metodologia ritenendo che questo tipo di miglioramento avrebbe favorito alcune squadre, sfavorendone altre. Questo stesso tipo di dispositivo era stato preso in considerazione anche dalla INEOS Grenadiers e Qhubeka NextHash.
A spiegare meglio il progetto proposto è Merijn Zeeman, uno dei dirigenti della Jumbo-Visma: «Ci sarebbe piaciuto utilizzare questo nuovo sistema durante il Tour. Il fine sarebbe stato quello di raccogliere dati utili, ma questa metodica per il momento è consentita solo durante gli allenamenti».
Secondo il dirigente del team olandese, utilizzare questa metodica quando un corridore è sotto sforzo come in un grande giro, sarebbe stato di grande aiuto per migliorare la nutrizione. «Bisognerà aspettare e vedere cosa deciderà l'UCI in futuro. L'alimentazione è molto importante nella nostra squadra e d’altra parte cerchiamo sempre di ottenere un vantaggio sugli altri. Nello sport di alto livello mangiare e bere è fondamentale, ma questo è diverso per ogni individuo. Il serbatoio di una persona si svuota più velocemente rispetto a quello di un altro. Anche in quota è diverso, e ci sono molte risposte che ancora non sono in nostro possesso, ma se puoi monitorare esattamente a che ora far mangiare ogni corridore, è sicuramente un grande balzo in avanti». L’UCI per il momento ha detto no a questa nuova metodologia che aprirebbe una nuova strada nel settore della nutrizionea.