Le dichiarazioni di tre grandi del ciclismo italiano a margine della presentazione dei Mondiali di mountain bike e degli Europei di ciclismo su strada che si terranno tra agosto e settembre in Trentino e Val di Sole:
Francesco Moser: «Il ciclismo da noi è pane quotidiano: i turisti sanno che trovano piste ciclabili su strada e percorsi di mountain bike. Io vorrei ricordare Amistadi e Bevilacqua, pionieri delle competizioni professionistiche in ciclismo che hanno messo il Trentino al centro della scena non solo europea ma mondiale. Bene il percorso un po' più corto rispetto al passato: i tempi sono cambiati e la gente si stufa dopo un po' con le corse troppo lunghe»
Gilberto Simoni: «Sognavo Mondiali in Trentino già quando vedevo Gianni Bugno vincere il suo Mondiale. I tempi per un evento del genere nella nostra terra siano maturi. L'organizzazione di Charly Gaul hanno portato a conoscenza le potenzialità del ciclismo, e l'Europeo potrà essere una vetrina per far capire che poi si potranno organizzare anche i Mondiali in futuro. Avrei sognato io di correre su un percorso così, il Bondone lo vedo ogni giorno da casa mia: sarà teso e spettacolare, e come dice Moser i più forti corridori sono europei, quindi questo sarà già un Mondiale. Dove si deciderà la gara? Bisogna non essere attardati quando si entra nel circuito di Trento, perché altrimenti non recuperi con tutti gli strappi della salita di Povo. Potrebbe esserci persino un arrivo in solitaria, non lo escluderei a priori»
Gianni Bugno: «Percorso molto curato, sia a cronometro che per la corsa in linea. Stanno sistemando tutto ciò che c'è da sistemare, saranno tirate via alcune aiuole rimovibili. Sarà un arrivo non semplice, la discesa è molto tecnica. Però io il percorso lo farei più lungo, che lo spettacolo arriva lo stesso»