L’Italia è pronta per i prossimi appuntamenti di una stagione intensa: dopo il campionato italiano Davide Cassani, Commissario Tecnico della nostra nazionale, svelerà i nomi dei ragazzi che andranno alle Olimpiadi di Tokyo, ma il suo pensiero è rivolto anche a settembre, con gli Europei in Trentino e i Mondiali che si svolgeranno in Belgio.
Ieri Cassani era a Roma al CONI, per consegnare ad Elia Viviani la maglia della nostra nazionale, con la gioia e la consapevolezza di quello che presto potrà vivere con i suoi ragazzi. «Al Giro d’Italia sono riuscito a entrare nel mio ruolo da tecnico in un modo perfetto, perché con la moto potevo osservare tutto - ha detto Cassani - ed ora presentiamo una maglia che è una missione, un obiettivo. Io, lo sapete, ho amato la maglia azzurra fin da bambino. Le Olimpiadi le ho seguite sia da cronista che da tecnico e sono un evento straordinario».
Cassani con la maglia azzurra ha ottenuto tanti successi, ma sicuramente uno dei più belli è l’oro conquistato da Elia Viviani in Brasile. «A Rio abbiamo vissuto emozioni straordinarie: prima una medaglia sfuggita con Nibali e poi la vittoria di Viviani e con lui ha vinto tutta l’Italia. Per la prima volta con Elia avremo un portabandiera ciclista: lui come pochi sente la responsabilità della maglia azzurra, la nostra missione è già iniziata e sappiamo che ci saranno milioni di italiani che da casa tiferanno per noi».
Dopo i Giochi, altri appuntamenti e Cassani è fresco reduce da un viaggio in Belgio con Matteo Trentin per scoprire il percorso iridato di Lovanio. «E’ un percorso particolare con due circuiti, uno più grande e poi il più piccolo dentro il centro abitato di Lovanio. Questo secondo anello ricorda molto quello di Glasgow, dove Trentin vinse l’Europeo. Ci sono strade strette che si alternano a strade più larghe, con curve e strappetti. Un tracciato molto insidioso. Il circuito più grande lo faremo solo due volte, ci saranno 4 muri in pavè lunghi 600-700 metri, quindi un percorso classico fiammingo».
Per alcuni aspetti il percorso belga ricorda un Giro delle Fiandre in versione semplificata, con muri in pavè rifatti recentemente, ma che saranno una delle insidie di questo Mondiale. «Il muro più particolare sarà l’ultimo, quello che finirà a 2,5 km dal traguardo, con un po’ di pavè e una curva secca a sinistra. Non sarà difficile ma bisogna considerare la sua vicinanza al traguardo. All’ultimo chilometro poi la strada tornerà a salire fino al traguardo, è un percorso molto complesso».
Sarà un Mondiale adatto a uomini da classica e Matteo Trentin, ma non solo, sarà uno degli uomini più adatti per un percorso come questo, sul quale l’Italia vuole essere protagonista. «Abbiamo molti ragazzi adatti ad un percorso come quello di Lovanio. Come abbiamo detto c’è Matteo Trentin, ma anche Giacomo Nizzolo e Sonny Colbrelli possono dire la loro, senza dimenticare corridori come Alberto Bettiol e Davide Ballerini».
L’Italia a Lovanio potrà essere protagonista, ma saranno altre le nazioni favorite, con corridori specialisti delle classiche che punteranno alla maglia iridata. «Possiamo puntare su tanti ragazzi che possono fare una bella corsa e la nostra Italia potrà essere sicuramente tra i protagonisti di questo Mondiale. Non dobbiamo però dimenticare che ci saranno avversari importanti come il Belgio, che sarà la squadra da battere. Bisognerà anche capire come starà Van der Poel dopo le Olimpiadi, ma sono tanti i corridori forti nelle corse da un giorno».