Le caratteristiche tecniche di questa tappa, una cronometro individuale di km. 25,400 – tracciata per intero nel territorio della bassa parmense e reggiana, a fianco dell’argine destro del grande fiume Po, potrebbero essere rappresentate in estrema sintesi con l’espressione “una lunga linea piatta”.
bbandonati definitivamente, almeno per quest’anno, il Mare Adriatico e gli Appennini della Romagna, percorsi in lungo e in largo, il Giro d’Italia Giovani U23 edizione 2021 si trasferisce agevolmente nella medesima regione, versante Emilia, per proporre una cronometro, esercizio che si definiva anche la “prova della verità”, amato dagli specialisti del rapportone da fare girare veloce e temuto invece dai corridori appartenenti alla tipologia degli scalatori che dovranno dare fondo a ogni energia per cercare di limare il più possibile i distacchi che, saranno – inevitabilmente - loro inflitti dalla potenza sul passo degli specialisti del settore cronometro.
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Il tracciato della prova, assolutamente privo d’altimetria stante la natura dei luoghi, unisce Sorbolo Mezzani, in provincia di Parma, a Gualtieri, nella contigua provincia di Reggio Emilia.
Sorbolo Mezzani non è un nome nuovo nella speciale geografia del Giro d’Italia Under 23 poiché da qui è già partita, nell’edizione del 2019, la quinta tappa con arrivo all’impegnativo Passo del Maniva, in provincia di Brescia, vinta dal colombiano Andres Camilo Ardila, poi vincitore finale di quel Giro U23 Giovani 2019.
Sorbolo Mezzani è un comune nato appunto nel 2019 con questa denominazione dopo la fusione dei due precedenti comuni staccati, omonimi. La sede comunale è a Sorbolo, centro con quasi 8.000 abitanti, a una dozzina di chilometri da Parma, lungo la strada statale della Cisa, sul lato sinistro del torrente Enza che segna il confine con la provincia di Reggio Emilia. Il nome dovrebbe derivare dal nome dell’albero che produce, quale frutto, le sorbole.
È zona ricca di corsi d’acqua, con sviluppata agricoltura e un tessuto produttivo composto da piccole e medie aziende d’avanzata tecnologia. La fornitissima biblioteca multimediale è il volano di molteplici iniziative culturali e ricreative ben sostenute dalle attive associazioni del volontariato locale. D’interesse è la chiesa dei Santi Faustino e Giovita. Diverse sono le costruzioni, tipologia ville, realizzate da famiglie abbienti dell’area parmense-reggiana. Nel territorio di Mezzani, attraversato dal torrente Parma e dall’Enza che sfociano nel Po a poca distanza, esistono aree naturali e edifici di vario interesse, interesse che si riflette pure nella gustosa offerta locale di pregiati prodotti – insaccati e formaggi - propri del territorio parmense, ovunque apprezzati. Nativo di Sorbolo è il noto attore Memo Benassi – Domenico all’anagrafe - (1891-Bologna 1957), protagonista nel teatro e nel cinema.
Dopo il “lancio” dalla pedana di partenza, la corsa tocca la località di Mezzano Inferiore e di Coenzo, entrambe nell’ambito comunale di Sorbolo Mezzani e quindi passare subito nella vicina provincia di Reggio Emilia, nel comune di Brescello, circa metà gara, dove è posto il rilevamento cronometrico.
Brescello, pure alla destra del Po, in piena Bassa Padana, nella zona dove confluiscono i confini con le province di Parma e pure quella lombarda di Mantova, centro con circa 5.700 abitanti, “in quella fetta di Pianura padana fra il Po e l’Appennino”, come scriveva Giovannino Guareschi, lo scrittore autore dei romanzi di grande successo con protagonisti Don Camillo e Peppone e le cui altrettanto note trasposizioni cinematografiche ebbero, quale set per le riprese, proprio Brescello. I volti di don Camillo, l’attore-cantante e regista francese Fernandel, pseudonimo di Fernand-Joseph-Désiré Contandin, con la sua caratteristica “maschera” e il panoramico sorriso, (Marsiglia 1903-Parigi 1971), nato da genitori d’origine italiana, piemontesi della Val Chisone, parroco sempre in eterna contesa e sfida con il baffuto sindaco comunista Giuseppe Bottazzi, detto Peppone, interpretato dal grande e poliedrico Gino Cervi (Bologna 1901-Punta Ala 1974). Brescello li ricorda con due statue, Peppone davanti al municipio e don Camillo, per contro, davanti alla chiesa e in un museo assai visitato.
La Chiesa di Santa Maria Nascente e l’ex monastero di San Benedetto che ospita il Museo intitolato ai due nemici-amici con molti cimeli, unitamente ad altre rassegne, sono gli edifici di rilievo di Brescello, con caratteristica ambientazione e atmosfere fluviali del grande argine maestro del fiume Po.
La cucina locale propone salumi in profusione, cappelletti e la spongata, sostanzioso e tipico dolce e vino lambrusco.
Originari di Brescello sono Antonio Panizzi (1797-Londra 1879), letterato che per la sua appartenenza alla Carboneria fu costretto ad emigrare in Inghilterra e fu apprezzato direttore del British Museum e della sua biblioteca e Carlo Bisi (1890-Reggio Emilia 19882), illustratore e disegnatore, creatore del personaggio del Sor Pampurio sul Corriere dei Piccoli.
Si passa quindi nel territorio comunale di Boretto, toccando dapprima la sua frazione di Santa Croce, con economia che si basa sull’agricoltura fiorente, sull’allevamento bovino e suino e le colture industriali di gelsi, pioppi e salici. Di pari passo è sviluppato il comparto manifatturiero alimentare, metalmeccanico e altro. Il suo porto turistico fluviale è quello maggiormente attrezzato del tratto navigabile del Po disponendo di attracchi e cantieri per motonavi da crociera e nautica da diporto. Nel suo territorio si coltiva una particolare cipolla, conosciuta proprio come “borettana” ed è zona di produzione del parmigiano-reggiano. Di rilievo è la basilica minore di San Marco Evangelista.
Si propone quindi Gualtieri, alla confluenza del torrente Crostolo nel Po, con circa 6.500 abitanti, centro caratterizzato dalla spettacolare, vastissima, piazza cui si accede sotto l’arco nella Torre dell’Orologio. Si tratta della rinascimentale Piazza Bentivoglio, la famiglia che ha fatto pure bonificare il territorio, realizzata dall’architetto Giovanni Battista Aleotti, detto l’Argenta perché là nato, che presenta cento metri di lunghezza per ognuno dei quattro lati, con tre a porticato, con l’omonimo, monumentale palazzo di fine XVI secolo, ricco d’affreschi realizzati soprattutto nel secolo successivo. Al suo interno ospita anche il settecentesco Teatro, il Museo Documentario “Antonio Ligabue” che qui morì nel 1965 e la collezione di costumi teatrali e cinematografici già operante dal 1992, realizzati o appartenuti a Umberto Tirelli (1928-Roma 1990), nativo di Gualtieri, specialista e ricercatore del settore che ha affiancato grandi registi. La chiesa di Santa Maria della Neve e quelle di Santa Maria e Santa Vittoria, in due frazioni, sono altri edifici di rilievo.
La tormentata figura di Antonio Ligabue, pittore e scultore “naif”, nato Antonio Costa, poi Antonio Laccabue (Zurigo 1899-Gualtieri 1965), dall’agosto 1919 ha sempre qui vissuto una vita di stenti e ha prodotto le sue opere. Uno sceneggiato televisivo lo ha proposto all’attenzione del grande pubblico.
Sviluppato è il settore dell’industria degli elettrodomestici, dei laterizi e delle materie plastiche che hanno affiancato la tradizionale agricoltura.
Si entra infine a Guastalla, traguardo finale, anticipato dalla sua frazione di Baccanello. È il centro di riferimento del comprensorio, conta quasi 15.000 abitanti, e preserva, nella parte centrale, il suo piacevole aspetto cinquecentesco che deriva dall’operato di un ramo collaterale dei Gonzaga che per due secoli, dalla metà del 1500 a quella del 1700, governarono Guastalla.
Portici, acciottolati, schiere di case antiche ne connotano gradevolmente l’aspetto. La Piazza Mazzini, con tipici porticati, ospita la statua in bronzo di Ferrante I Gonzaga e il Palazzo Ducale con notevoli affreschi. Lungo il lato settentrionale sorge la cinquecentesca Cattedrale, con facciata tra due campanili, rifatta poi fra il XVIII e XIX secolo e altre chiese di specifico interesse. Di specifico rilievo è anche la Biblioteca Maldotti, lungo l’arteria porticata di corso Garibaldi con annesso museo. La città è depositaria di una variata storia sviluppata attraverso i secoli.
La tradizionale e fiorente attività agricola è stata affiancata da diverso tempo da importanti realtà produttive diversificate in molteplici comparti. Mirco Maestri (1991), professionista di buon livello dal 2016, sempre nella squadra reggiana della Bardiani CSF di Bruno e Roberto Reverberi, è nato qui.
E la classifica generale alla fine della cronometro dovrebbe fornire un’indicativa situazione dei pretendenti al podio finale.