Damiano Caruso in questo Giro d’Italia era partito da gregario di lusso. Poi, a causa della caduta e del ritiro di Mikel Landa, si è ritrovato ad essere il capitano della Bahrain Victorious.
Prima di oggi Damiano si considerava un buon corridore, capace di fare bene in classifica, ma adesso è sul podio di questo Giro e può iniziare a sognare in grande. Il siciliano è terzo con un ritardo di 1’12” da Bernal e 27” da Vlasov e, anche se alla conclusione mancano tante tappe, può pensare di rimanere sul podio fino a Milano.
«I sogni certe volte si possono avverare ed è bello continuare a crederci. Voglio però rimanere concentrato, senza pensare troppo al podio, perché potrei perdere energie importanti».
Remco Evenepoel, uno dei grandi favoriti per la vittoria finale, ieri non è riuscito a stare al passo con i migliori, cedendo minuti importanti ai suoi avversari. «Nessuno di noi sa come possiamo reagire in corsa. Dobbiamo pensare che Remco è un ragazzo rientrato da poco in gara dopo un incidente molto serio. Ieri c’erano strade pericolose e forse non ha voluto rischiare. Bernal ancora una volta ha dimostrato di essere il più forte e sarà lui l’uomo da battere».
Ieri c’è stata battaglia vera sulle strade di Montalcino e Damiano Caruso è stato uno dei guerrieri capaci di difendersi sulle strade polverose della provincia senese. «Il primo tratto di sterrato è stato quello più duro. Ci siamo lanciati tutti per prendere le posizioni migliori. Ero rimasto anche un po’ indietro, poi grazie ai miei compagni di squadra sono riuscito a rientrare».
A fine corsa Damiano era esausto, ma con la consapevolezza di aver dato il massimo. «Ero convinto che sarebbe stata una giornata dura, la squadra è stata fantastica, dal cambio bici ai rifornimenti. E’ stata la prima vera tappa dura e non so se riusciremo a mantenere un ritmo così alto anche nei prossimi giorni».
E ancora: «Non mi sono mai girato indietro per vedere quello che facevano gli altri. Ho pensato solo a spingere perché gli ultimi chilometri erano praticamente una cronometro individuale. Gli sterrati erano molto asciutti e polverosi e in disces, anche io ho avuto qualche difficoltà».
La corsa al pubblico è piaciuta, ai corridori un po’ meno e oggi si correrà nuovamente una frazione insidiosa. «Non so quanto il giorno di riposo possa aver influito sulla tappa di ieri. Posso dire che oggi, da Siena a Bagno di Romagna, molti corridori porteranno i segni della frazione di Montalcino».
Damiano Caruso è soddisfatto si sé e della squadra. «Quella di Montalcino è stata una tappa veramente dura dall’inizio alla fine e noi non ci siamo mai risparmiati. I miei compagni sono stati tutti straordinari, in particolare Pello Bilbao che in questa frazione è stato il mio angelo custode. Abbiamo lavorato bene, di questo ne sono convinto. Il traguardo di Milano è ancora molto lontano, voglio pensare giorno per giorno alla corsa. Sono soddisfatto di quello che abbiamo e possiamo andare avanti bene».