La maglia rosa è di Egan Bernal, ma Remco Evenepoel si ritiene soddisfatto ed è convinto che la battaglia vera debba ancora arrivare. Il belga sostiene che il suo ritardo sul traguardo sia stato causato da un momento in cui ci sarebbe stato quasi un contatto con un compagno del colombiano. Sostanzialmente il corridore della Ineos con la sua ruota, avrebbe quasi urtato Evenepoel e questo avrebbe costretto il belga a frenare e a perdere posizioni nel gruppo.
«Fortunatamente non ho perso molto, anche se ho perso un po’ di tempo sulla salita finale a causa di un compagno di squadra di Bernal. L'inizio della tappa è stato molto difficile, ma le ultime salite non sembravano particolarmente impegnative - ha detto Evenepoel a Sporza -. Solo l'ultimo chilometro e mezzo di sterrato è stato impenativo. Speravo in una gara leggermente più dura nel finale. Alla fine è andata bene e abbiamo mantenuto la nostra buona posizione in classifica».
Campo Felice è stata la prima tappa della verità: Bernal ha lanciato il suo attacco, Ciccone e Vlasov sono stati gli unici a inseguirlo. «Molti corridori hanno sofferto. Possiamo essere orgogliosi del nostro lavoro e di come il team ha condotto la corsa. Adesso arriviamo al giorno di riposo e poi con Montalcino tutto ripartirà».
Per Remco il ritardo va ricercato in quel contatto mancato, prima dell’ultima salita e che avrebbe rallentato la salita del belga nel tratto con la ghiaia. «Ero in una buona posizione fino a quando un compagno di squadra di Egan Bernal non ha quasi toccato la mia ruota. Di conseguenza, io e quel corridore abbiamo perso posizioni e sono dovuto partire indietro. Capita, ma sono riuscito a recuperare posizioni sul traguardo, dove comunque ho perso i secondi di bonus. Fortunatamente non ho concesso molto tempo ai miei avversari, questo è positivo in vista della prossima settimana. 15 secondi non sono quasi nulla in classifica generale se si considera che le montagne con le salite importanti devono ancora arrivare».