Francesco Gavazzi è l’uomo che non si arrende al tempo, alle sfide e a quella voglia di vincere che ancora lo accompagna. Valtellinese di Morbegno conosce le fatiche e quella passione che solo le due ruote possono trasmetterti ed è per questo che, in un ciclismo dove sempre più spesso si vedono baby-campioni, lui è ancora lì a lottare per la sua vittoria.
«A 36 anni è bello esserci ancora e mi sarebbe piaciuto conquistare il successo oggi», confessa. Corre con la Eolo-Kometa, Francesco, e la vittoria la voleva anche per la sua squadra che per la prima volta sta correndo al Giro d’Italia.
«Mi sarebbe piaciuto vincere oggi per la mia squadra, che per la prima volta sta vivendo l’emozione di correre in questa meravigliosa corsa. Per me il Giro non finisce oggi, proverò ancora a conquistare una tappa, perché è il nostro obiettivo».
Gavazzi è un professionista già da diversi anni e nella sua carriera,ha ottenuto delle vittorie nei grandi giri, come alla Vuelta, ma manca quel successo tanto sognato che un italiano può provare solo vincendo la corsa di casa. «Ci riproverò sicuramente. Oggi era giusto seguire Oliveira, quando ho visto che era al gancio sono andato, ma forse era troppo tardi».
Un secondo posto per il corridore di Morbegno che di certo non rinuncerà ai suoi sogni di vittoria. «Il nostro obiettivo è quello di prendere una tappa. Per me oggi era l’occasione della carriera e me la sono giocata fino alla fine. Fino all’ultimo ho lottato per la vittoria. Purtroppo devo accontentarmi di un secondo posto, come è successo tante altre volte nella mia carriera».
Francesco è il ragazzo umile, pronto a entrare in fuga e a spendersi per il capitano, è quel corridore apprezzato in squadra, perché se gli dai fiducia sicuramente non sbagli e oggi, anche se non ha vinto, ha dimostrato di esserci e di poter cercare ancora la vittoria nella corsa rosa, realizzando così il sogno di una vita. «I sacrifici di un’intera carriera, con una vittoria al Giro vengono ripagati tutti. Vincere sarebbe stato bello per tutti, in squadra. La tappa di domani potrà dirci tante cose, con Bernal, Evenepoel e Ciccone che sono i favoriti. Ho corso in squadra con Egan e mi piacerebbe vederlo vincere. Ci sono tanti giovani forti in questa corsa, ma penso che non debbano essere assolutamente sottovalutati i corridori con esperienza. Non sarà facile vincere e secondo me, i favoriti sono tanti».