Quella che doveva essere una tappa tranquilla, con i velocisti a fare da protagonisti, si è rivelata la frazione delle cadute, con uomini importanti costretti così al ritiro. Uno di questi è Mikel Landa, il capitano della Bahrain Victorious, venuto a questo Giro con la convinzione di vincerlo.
Così non è stato e pochi chilometri prima del traguardo per lui c’è stata una rovinosa caduta con frattura di una clavicola e diverse costole. Giro finito per lo spagnolo, ma la corsa deve andare avanti e la formazione barenita è pronta a rimboccarsi le maniche, scegliendo Pello Bilbao e Damiano Caruso come sostituti dello sfortunato Landa.
«Eravamo venuti a questo Giro forti e con Mikel in piena forma – ha detto Damiano Caruso –: sarebbe stato uno dei protagonisti della corsa e stava già dimostrando il suo livello. E’ un peccato che ieri sia caduto e che tutto il lavoro fatto in un attimo sia finito Ieri il gruppo è passato in mezzo a queste isole ed erano anche segnalate, ma non è bastato ad evitare la caduta. Ieri si è messa in pericolo la vita dei corridori ma anche quella degli addetti alla sicurezza in corsa e questo non deve accadere».
Una tappa da incubo per i corridori: «Era un finale troppo tecnico, anche se i regolamenti sono stati rispettati, le cadute ci sono state e allora vuol dire che qualcosa nei regolamenti deve essere rivisto. I segnalatori acustici anche se ci sono, quando sei nel gruppo non riesci a sentirli, quindi vuol dire che bisogna trovare altre soluzioni. Questo non accade solo al Giro, ma anche alla Vuelta e al Tour. Si parla di carte di merendine e borracce e poi dobbiamo rischiare la vita così».
Damiano Caruso, insieme al compagno Bilbao, è chiamato ora a prendere il comando della squadra. «Ci confronteremo in squadra, perché Mikel era il nostro faro e dobbiamo riorganizzarci adesso che lui è fuori. Nella terza tappa abbiamo visto un ciclismo vero, con un percorso difficile, reso ancora più duro dal tempo. Noi siamo sempre stati davanti, dimostrando di essere una delle squadre più forti e continueremo a dimostrarlo».
A Setola si sono viste tante cose, chi stava bene e chi invece ha accusato la fatica, come Almeida, che si è staccato dal gruppo dei migliori. « La mia condizione è buona e per me adesso si apriranno scenari diversi. Mi faccio forte delle sensazioni positive che ho sentito, manterremo le posizioni in classifica. Io e Pello non siamo distanti e il grosso della corsa deve ancora venire».
Tra Damiano e Pello non c’è rivalità e i due corridori possono essere l’uno la spalla dell’altro, lottare per un buon posto nella classifica e conquistare successi di tappa. «Con Pello non c’è rivalità e possiamo sia provare a rimanere insieme in classifica, che prendere strade diverse, questo lo capiremo solo più avanti».
La squadra potrà contare quindi su due corridori e la scelta verrà fatta grazie alla strada e ai risultati, con buone possibilità di salire sul podio. «Si vedrà nei prossimi giorni quello che accadrà. Oggi c’è una tappa in salita che potrà dirci qualcosa in più e poi anche la frazione di Campo Felice e Montalcino saranno molto importanti. Io sono pronto ci sono e adesso che Landa è fuori dalla corsa, abbiamo la responsabilità di fare bene e correre anche per lui».