Il Giro d’Italia si aprirà con una cronometro che prenderà il via da piazza Castello, su un percorso di 8,6 chilometri. Un percorso esplosivo che attraverserà i Giardini Reali per entrare su Corso San Maurizio costeggiando il fiume Po. Il primo intermedio verrà preso al parco del Valentino, dopo 3,8 chilometri dalla partenza, si passerà quindi per Corso Galileo Galilei, Corso Moncalieri mentre il traguardo sarà vicino al Ponte Vittorio Emanuele I. Anche nel 2011 il Giro d'Italia iniziò con una prova contro il tempo, ma quella volta si trattava di una cronometro a squadre, con la HTC-High Road che fece registrare il miglior tempo, seguita dalla RadioSchack. In quel 2011 la prima maglia rosa venne assegnata a Marco Pinotti.
Per vincere ua crono di questo tipo bisogna essere degli specialisti e negli ultimi anni, solo grandi campioni hanno conquistato tappa e maglia nel primo giorno della corsa.
Tom Dumoulin c’era riuscito a Gerusalemme nel 2018, l’anno successivo fu la volta di Primož Roglič a Bologna e nel 2020 Filippo Ganna fu perfetto a Palermo. Lo scorso anno il piemontese della INEOS Grenadiers è stato straordinario, vincendo tutte e tre le prove a cronometro e una tappa con tanta montagna.
Sarà lui - il campione del mondo che corre sule strade del suo Piemonte - l’uomo da battere. L’altro favorito sarà Rémi Cavagna: il campione francese - soprannominato il TGV di Clermont-Ferrand - è in ottima forma ed è riuscito a vincere la sua ultima cronometro al Tour di Romandia. In precedenza, aveva ottenuto la vittoria alla Parigi-Nizza, Giro della Catalogna. La Deceuninck-Quick-Step non avrà solo il francese tra i possibili vincitori perché João Almeida, oltre ad essere l’uomo di punta per la classifica generale, sa andare forte nelle prove contro il tempo. L'anno scorso Almeida è arrivato secondo dietro a Ganna a Palermo e la Deceuninck, vuole subito prendere la maglia rosa della corsa. Nel team belga c’è anche Remco Evenepoel che, dopo essersi sbarazzato delle pressioni legate alla leadership in squadra, potrebbe concentrarsi sulle vittorie di tappa e iniziare subito con questa prova. Evenepoel è un talento quando si tratta di correre contro il tempo, nel 2019 ha conquistato il titolo europeo, ma la sua ultima cronometro, risale a febbraio 2020, quando è stato il più veloce nella Volta ao Algarve, dopo aver vinto anche una cronometro in Argentina.
Bene potrebbe fare anche Victor Campenaerts, il detentore del record mondiale dell'ora, che partirà per il suo quinto Giro d'Italia. Nel 2019 venne battuto a San Marino da Roglič e a Verona da Chad Haga. L'anno scorso è stato superato da Ganna nell'ultima crono a Milano. Questa volta da eterno secondo vuole diventare primo.
Anche in casa Bahrain Victorious ci sono alcuni specialisti che possono sorprendere. C’è Jan Tratnik, sesto nell'ultimo Tour di Romandia, nel 2019 fu il migliore nel prologo della stessa corsa. Tratnik nel 2017 è arrivato undicesimo e nono, l'anno scorso è arrivato undicesimo e due volte decimo nelle tre prove a cronometro rosa. Da non dimenticare poi Pello Bilbao e Matej Mohoric.
La Israel Start-Up Nation potrà contare su Patrick Bevin. Il neozelandese è già stato due volte campione nazionale a cronometro e alla Parigi-Nizza è finito 10°, al Giro dei Paesi Baschi 7°. Da non sottovalutare poi Matthias Brändle e Alex Dowsett, due corridori esperti che sanno ben gestire una prova a cronometro.
Meno favoriti ma comunque competitivi saranno: Jonathan Castroviejo (INEOS Grenadiers), Luis Léon Sánchez (Astana-Premier Tech), Maciej Bodnar (BORA-hansgrohe), Alberto Bettiol (EF Education-Nippo), Edoardo Affini (Jumbo-Visma), Thomas De Gendt (Lotto Soudal), Michael Hepburn (BikeExchange), Max Walscheid (Qhubeka ASSOS) e Nikias Arndt (Team DSM).
Se dobbiamo guardare questa prova a cronometro seguendo l’andamento di una possibile classifica generale, allora Almeida, Evenepoel e Bilbao saranno quelli con la possibilità di fare subito la differenza. Egan Bernal e Hugh Carthy possono pedalare bene in una cronometro, ma dovranno contenere il ritardo, stesso discorso per Simon Yates, Mikel Landa, Aleksandr Vlasov, Jai Hindley e Daniel Martin.