Se dal ciclocross si cresce e si può diventare campioni su strada, c’è anche chi decide di ripercorrere questa strada a ritroso. Stiamo parlando del ceco Zdenek Stybar che, dopo aver conquistato tre maglie iridate nel ciclocross tra il 2010 e il 2014, si è dedicato con successo alla strada e ora ha deciso di tornare nel fango con l'obiettivo di salire sul podio dei Mondiali di Ostenda.
«Patrick Lefevere ha deciso che potevo partecipare – ha detto il corridore della Deceuninck-Quick Step al quotidiano Het Nieuwsblad - :ogno il terzo posto, ma sarà un'impresa molto difficile».
Per il corridore ceco quello mondiale di Ostenda sarà il primo ciclocross della stagione e, anche se di titoli importanti ne ha conquistati tanti, sa che in corsa ci saranno Van Aert e Van der Poel.
«Mi è stato chiesto quale risultato fosse veramente raggiungibile per me. Io ho risposto dal terzo al ventesimo posto. Lo dico tenendo conto che Wout van Aert e Mathieu van der Poel sono comunque troppo forti e che di solito sei doppiato dal ventesimo posto in poi. Quindi sì, sogno il terzo posto, ma soprattutto sarà meraviglioso per me, essere nuovamente a questo appuntamento».
E ancora: «Tutto è stato deciso velocemente. Lo stage in Portogallo con la squadra è terminato e sono venuto in Belgio. A febbraio c’erano gare che sono state annullate e ho avuto una settimana di allenamento tranquilla, nella quale ho capito che c’era spazio per il Mondiale. Ho chiesto il permesso alla squadra e adesso eccomi qui».
Il preparatore che segue il ceco nella Deceuninck, Koen Pelgrim, è fiducioso e sostiene che il tre volte campione del mondo ha raggiunto un ottimo livello e che può affrontare la gara senza troppe preoccupazioni.
«Ho avuto un buon feeling con il percorso, ma domenica la corsa sarà di un'ora intera. Non è quello per cui mi sono allenato nelle ultime settimane. Inoltre, partirò nell'ultima fila: so cosa significa questo, l’ho provato già l'anno scorso. Quando sei finalmente davanti, sei praticamente devastato. Spero di poter recuperare molte posizioni già al primo giro». S
tybar conosce bene Fabio Aru ed è stato contento del suo rientro nel ciclocross ma anche dispiaciuto per il fatto che non gareggerà ad Ostenda. «Mi dispiace che Fabio Aru non ci sia. Con lui e Heinrich Haussler (portacolori della Bahrain Victorious, ndr) sarebbe stato un po’ più divertente partire insieme in ottava fila».
Lefevere ha dato il suo benestare al ceco, ma la squadra non dovrà sostenere i costi di partecipazione, che saranno completamente a carico del corridore. «Posso usare il camper della squadra, questo sarà l'unico costo per loro. Pagherò tutto io, anche i meccanici, che sono gli stessi che mi hanno seguito in tutta la mia carriera. La mia partecipazione al Mondiale mi costerà solo soldi, probabilmente non sarò neanche sulle foto, ma sono molto motivato. Anche i materiali li ho acquistati tutti io e non sono minimamente vicini agli standard che avevo una volta. Ho ancora tre bici dello scorso anno che sono praticamente nuove, ma il problema più grande sono le ruote: una volta ne portavo venticinque ai Mondiali, con tutti i profili di pneumatici possibili. Adesso ne avrò solo sette, ma va bene così, sono felice di poter correre, come ho detto: per me questa è la realizzazione di un sogno».
Foto Credit: @BettiniPhoto