Oggi ad Overijse si correrà l’ultima tappa della Coppa del Mondo di ciclocross, nella sua versione ridotta a cinque tappe. Sarà una gara unica perché per la prima volta nella sua storia la Coppa del Mondo si correrà sul percorso del Druivencross.
Bisogna fare a questo punto un salto nella storia di questo sport, perché il Druivencross di Overijse, nato nel 1960, è la Classica del ciclocross, non a caso chiamato ‘Moeder aller crossen’, ovvero ‘Madre di tutti i cross’. Ci sarà battaglia vera oggi, in una corsa che fino allo scorso anno faceva parte del Superprestige e che in questo anno così particolare, anche per questioni di sponsor, è stata messa come tappa finale della Coppa del Mondo.
Il Druivencross ha fatto la storia del ciclocross con il belga Roland Liboton, 4 volte campione del mondo di specialità, che ad Overijse ha vinto 15 volte, tra il 1978 e il 1987, considerando che questa corsa veniva disputata anche due volte in un anno e che per più volte è stata scelta come gara per i Campionati Nazionali. Un ciclocross che nella sua storia è stato dominato dai belgi sicuramente ma nella cui storia non mancano gli olandesi e qualche italiano.
Mathieu Van der Poel in questa corsa è stato il padrone degli ultimi anni, vincendo nel 2019 dopo aver firmato la tripletta dal 2015 al 2017, con il successo nel 2018 di Toon Aerts. Nell’albo d’oro, nel 1994 troviamo Adrie van der Poel, il padre di Mathieu.
Come abbiamo detto, c’è anche un po’ di Italia in questa corsa con i due successi di Daniele Pontoni nel 1992 e nel 1993 e quelli di Luca Bramati nel 1995 e 1996.
Guardando i risultati la situazione della Coppa del Mondo al momento è questa: Van Aert primo a 125 punti con un primo posto, due secondi e un terzo posto; Van der Poel secondo con 110 punti, ma con una gara in meno rispetto al belga; Vanthourenhout terzo a 106 punti e Van Aerts quarto a 87 punti. Jakob Dorigoni è il primo degli italiani in trentesima posizione.