Una variante sudafricana del coronavirus è scoppiata questa settimana a Ostenda, sede dei Campionati mondiali di ciclocross in programma nel prossimo weekend. La notizia era stata diffusa nei giorni scorsi, ma solo oggi il sindaco Bart Tommelein ha confermato che sono stati scoperti almeno 15 nuovi casi. «È vero abbiamo diversi casi della variante sudafricana. Se i numeri dovessero aumentare, purtroppo saremo costretti a prendere una decisione ma non lo faremo da soli: tutte le scelte verranno prese insieme all’UCI e al nostro governo» ha detto il primo cittadino, chiaramente preoccupato in vista della rassegna iridata del rpossimo weekend.
In Belgio, quello di Ostenda è il primo grande focolaio della variante sudafricana e Rik Debeaussaert, presidente del comitato organizzatore WK Ostend, ha deciso di parlare con estrema cautela di quanto sta accadendo nel Paese. «Ho sentito parlare dello scoppio di quella variante sudafricana dai media. Non sono ancora stato contattato dal sindaco Bart Tommelein o da qualcuno del governo. Decidono loro, è chiaro. Noi continueremo a lavorare e pensiamo che la rassegna iridata vada avanti. Abbiamo adottato misure molto severe, tutto è organizzato secondo le regole contro il COVID-19. Tutti quelli che verranno al Mondiale, faranno un tampone PCR: corridori, entourage, giornalisti e addetti. Anche il loro numero è stato ridotto drasticamente per avere il minor numero di persone possibile sul percorso. Dovrà essere un luogo sicuro e speriamo di non dover rimandare le gare. Ci siamo impegnati così tanto: nonostante la mancanza di pubblico, volevamo continuare e portare avanti le gare per amore verso lo sport. Sarebbe un peccato vedere sprecare quattro anni di lavoro».
Oggi intanto in Belgio si corre l’ultima tappa della Coppa del Mondo di ciclocross. La gara sarà a Overijse a sud-est di Bruxelles, esattamente a 140 chilometri da Ostenda e saranno presenti tutti i corridori che tra una settimana esatta saranno al mondiale. Intanto, per la cronaca, il Governo del Belgio ha dato un’ulteriore stretta alle norme anti-covid, vietando fino al 1° marzo tutti i viaggi non essenziali.