Non importa se dopo averla vestita è caduto al Giro delle Fiandre e ha perso “da pollo” la Liegi-Bastogne-Liegi, Julian Alaphilippe non crede che la maglia iridata porti sfortuna. Dopo essersi laureato campione del mondo a Imola2020, è finito sotto i ferri per correggere la due fratture alla mano destra riportate nella caduta della Ronde, ma guarda con fiducia alla nuova stagione in cui spiccherà in gruppo per quella maglia colorata che sognava da una vita. In barba alla scaramanzia.
«Imola resta il mio miglior ricordo del 2020, ci tornerò sicuramente quando la pandemia sarà solo un ricordo e potremo tornare a viaggiare spensierati. Le gare successive non sono state da buttare, sono motivato a migliorarmi ancora un po' nel 2021» racconta il 28enne francese dal ritiro della Deceuninck Quick Step ad Altea, in Spagna.
Il campione del mondo inizierà a gareggiare al Tour de la Provence, in programma dall'11 al 14 febbraio, data di San Valentino che di certo festeggerà con la sua dolce metà Marion Rousse. «Iniziare la stagione in Francia con la maglia iridata sarà bellissimo. Dispiace correre senza pubblico, ma è importante rispettare le regole per la salute di tutti. Spero i tifosi possano tornare presto sulle strade, avvertiamo la loro mancanza. Non sentire il loro incitamento è triste, ma visto la gravità della situazione che stiamo vivendo ritengo che siamo già fortunati ad avere corse da disputare» continua il galletto residente ad Andorra, che per questioni di investimento di recente ha acquistato anche una casa in Belgio.
In Italia potremmo ammirarlo alla Tirreno-Adriatico, di cui aspetta con curiosità di scoprire il tracciato. «Voglio ben figurare nella prima parte della stagione, dalla Omloop alla Liegi l'obiettivo sarà mantenere la condizione al massimo. La mano sta meglio rispetto allo scorso training camp di dicembre, ma non è ancora guarita del tutto, infatti non riesco a sprintare come nei giorni migliori. Quotidianamente mi dedico alla riabilitazione, sperò sarà a posto per quando dovrò correre sul pavè. Dopo le classiche sarò al Tour de France, ci sono diverse tappe adatte a me, non correrò curando la classifica generale».
Dopo aver esaudito il sogno mondiale, Julian punta ai cinque cerchi. «La sfida iridata in Belgio sarà fantastica. Speriamo per allora di essere tornati alla normalità e che ci possa essere il pubblico a bordo strada. Alla difesa del titolo ci penserò più avanti, prima ci sono tanti altri traguardi su cui restare concentrati e, visto che un anno passa veloce, in primis voglio godermela questa maglia. Rispetto a un anno fa non avverto più pressione, sono motivato come sempre. Tokyo2020 è chiaramente un obiettivo che mi sono prefissato. Vedremo se saremo costretti a scegliere tra Tour e Olimpiadi...».
foto ©Deceuninck – Quick-Step Cycling Team / Wout Beel