Nessuna quarantena per gli atleti che dovranno andare ai Giochi DI Tokyo, ma regole di ingresso ed uscita dal Villaggio Olimpico per evitare un numero elevato di persone. Il no alla quarantena era già stato confermato lo scorso novembre da Toshiro Muto, amministratore delegato di Tokyo 2020, ma per maggior chiarezza - dopo le notizie allarmanti pubblicate nei giorni scorsi dai media belgi e olandesi - oggi abbiamo chiesto conferme all’ufficio stampa del Coni, che ci ha rimandato alle ultime notizie pervenute dal Comitato Organizzatore di Tokyo. Ad oggi la situazione è la seguente ed è inutile dire che le cose potrebbero cambiare nelle prossime settimane alla luce dell'evoluzione della pandemia.
Una eventuale quarantena dovrebbe coinvolgere tutte le discipline sportive, non il solo ciclismo, con un numero talmente elevato di atleti e staff da diventare praticamente impossibile da gestire.
Ad oggi, quindi il Comitato Organizzatore ha optato per regole ferree relative all’ingresso nel villaggio olimpico e di conseguenza all’utilizzo delle aree destinate agli allenamenti degli atleti fino al termine della gara e al rientro in patria. Si parla di un arrivo al villaggio olimpico di Tokyo non prima dei 5 giorni precedenti la gara e di una partenza entro le 48 ore successive alla gara. Questo garantirebbe un afflusso regolare di uomini e donne che si alternerebbero sia all’interno del Villaggio Olimpico, dove soggiornano le squadre, che nei luoghi di gara.
Da quanto ci è stato riferito, ogni atleta dovrà arrivare obbligatoriamente al villaggio 5 giorni prima della gara presentando un tampone PCR, test che verrà ripetuto ogni 2-3 giorni, dato questo ancora da stabilire, durante la sua permanenza. E ogni atleta dovrà lasciare il villaggio entro 48 ore dal termine della sua prova.
Per quel che riguarda le gare di ciclismo, vengono così a cadere i temuti problemi tra Tour de France e Giochi. La corsa gialla si svolgerà dal 26 giugno al 18 luglio, mentre le Olimpiadi prenderanno il via dal 23 luglio al 8 agosto. Nel programma ufficiale della XXXII edizione dei Giochi Estivi il 24 luglio ci sarà la prova in linea uomini, mentre le donne correranno il 25. La mountain bike ci sarà il 26 con la gara uomini e il 27 con le donne. Le gare su strada si concluderanno il 28 con la cronometro femminile, seguita da quella maschile. Dopo 2 giorni di pausa si ripartirà il 30 luglio con la BMX che terminerà il giorno successivo. La pista invece sarà in scena dal 2 al 8 agosto.
Se questa turnazione per gli ingressi al villaggio olimpico dovesse essere confermata, anche se con un tempo ridottissimo (è necessario che la Grande Boucle rinunci alla premiazioni al tramonti e anticipi la partenza dell’ultima tapa, per consentire ai ciclisti di correre poi in aeroporto e imbarcarsi per il Giappone), chi correrà al Tour de France, potrà andare a Tokyo, poiché tra l’arrivo a Parigi della corsa francese e la gara in linea maschile ci sono 6 giorni. Ovviamente non sarà facile far arrivare i corridori a Tokyo in 24 ore, considerando il numero ridotto di voli.
Discorso completamente diverso riguarda il pubblico: il CEO dei Giochi, Toshiro Muto, aveva dichiarato nel suo ultimo intervento pubblicato dall’agenzia Reuters che non ci sono certezze per quanto riguardava la presenza di spettatori stranieri alle gare. «Entro la prossima primavera elaboreremo un piano per il pubblico, compresi gli spettatori non giapponesi. È impossibile impostare un periodo di quarantena di 14 giorni per i visitatori stranieri, quindi sono necessari test prima e all'arrivo».
Riguardo alla questione vaccini per gli atleti, il Coni ha spiegato di non essere l’organo deputato a dirimere l’argomento, ma che la scelta rimane nelle mani del ministro Spadafora e del Governo.