La stagione ciclistica ha da poco calato il sipario ed è quindi tempo di bilanci. Il diciottenne Giosué Epis, nato il 4 marzo del 2002, non è riuscito ad alzare le braccia al cielo, ma ha sfiorato la vittoria due volte (Monza e Cremona dove si è classificato secondo), oltre a cogliere molti piazzamenti nei primi dieci. Il giovane ciclista di San Paolo, all’ultimo anno di Meccanica all’Itis di Manerbio, nei due anni da Juniores ha collezionato 3 successi nel 2019; in precedenza sia nella categoria Allievi che in quella Esordienti è sempre andato in doppia cifra: 10 affermazioni totali. Nella prossima stagione il salto nella categoria Under 23 con la maglia dei bresciani Iseo-Rime-Carnovali, team Continental.
Che bilancio tiri di questa stagione anomala?
«In linea di massima non ho raggiunto gli obiettivi: mi aspettavo un anno diverso. Avevo fatto una preparazione mirata per iniziare bene la stagione a marzo, poi tutto è saltato e quando ad agosto le gare sono iniziate sono partito col piede sbagliato. Nel lockdown forse ho fatto troppi rulli o altre cose, di sicuro ho sbagliato qualcosa e praticamente non sono mai stato al top della condizione».
Due secondi posti in corse importanti come il campionato regionale a Monza o il «Trofeo Dondeo» dicono che ti è mancato davvero poco per esultare.
«Non sono stato fortunatissimo in quelle due corse. A Monza le gambe non erano da vittoria e così Quaranta mi ha superato. Al Dondeo ho bucato a 7 km dall’arrivo e ho speso energie per rientrare che potevo usare nello sprint. Si vede che doveva andare così...».
Annata non favorevole, ma sei riuscito lo stesso a trovare sensazioni positive?
«Sicuramente abbiamo dovuto adattarci a una situazione mai vissuta prima. Abbiamo imparato metodi di allenamento diversi, la situazione particolare ci ha insegnato a cercare di trovare la condizione in modo diverso. Di positivo c’è anche il ricordo che porterò per sempre con me della squadra: eravamo molto legati, una seconda famiglia per me, e mi mancherà».
Sei stato anche azzurro vestendo la casacca della nazionale italiana sia su pista che su strada. Emozioni?
«Una bellissima esperienza. Su pista ho gareggiato a Fiorenzuola d’Arda all’Europeo e mi sono classificato al 6° posto nello scratch. Su strada con l’Italia ho partecipato al “Gran Premio Nazionale Sc F.W.R. Baron” a San Martino di Lupari. La corsa non è andata come doveva, ma le sensazioni che si provano con addosso la maglia azzurra, soprattutto prima di partire, sono bellissime e uniche. La prima esperienza in nazionale ti dà una carica che non dimentichi, e poi mi ha sorpreso il metodo di correre degli europei completamente diverso, devi entrare nell’ottica giusta».
Iseo Rime Carnovali la prossima casacca tra i dilettanti...
«Ho già avuto una prima impressione in questi giorni dove ci siamo ritrovati. Il team manager Corinna Leali e i direttori sportivi Mario Chiesa e Daniele Calosso mi hanno subito messo a mio agio. Sono super contento della scelta che ho fatto: mi hanno dato una bozza di lavoro da fare in inverno e mi stanno già insegnando cose che non sapevo. Con loro posso imparare come si diventa un atleta e per me è questa la cosa più importante della prossima stagione. Ci vorrà del tempo per capire la nuova categoria, speriamo di poter entrare nel loro calendario importante con giri a tappe e gare di spessore. Per la pista valuteremo come e quando praticarla, ma dovrebbe essere un obiettivo secondario. Quest’anno devo prendere il diploma e quindi anche la scuola è impegnativa. Il sogno nel cassetto che ho è di andare avanti e iscrivermi all’università facoltà ingegneria meccanica».
da Manerbioweek