Sono quasi 200 i chilometri da percorrere da Cervia a Monselice, la tredicesima frazione del Giro d’Italia 2020 che passerà dall’Emilia Romagna al Veneto. È una delle ultime occasioni a disposizione delle ruote veloci che sicuramente si daranno battaglia nei metri conclusivi. Davide Cimolai si sta avvicinando alle strade di casa e vuole essere della partita dopo gli ottimi piazzamenti delle scorse tappe ha intenzione di migliorarsi e pensare in grande.
«Questo Giro sta andando per me in maniera molto positiva anche se devo ammettere che, per la condizione che ho, sto raccogliendo forse troppo poco: ho raggiunto un ottimo quinto posto nella tappa con arrivo a Matera, ma vorrei anche qualcosa in più - spiega Cimolai a tuttobiciweb poco prima della partenza da Cervia -. Ormai a noi uomini veloci rimangono solo poche occasioni, abbiamo oggi e poi dovremo salvare la gamba sulle salite dei prossimi giorni per prepararci al meglio per la tappa con arrivo ad Asti. L’altro giorno sull’arrivo di Rimini ho lavorato per Rick Zabel, è il mio compagno di camera e mi aveva chiesto se per una tappa potevo dare una mano a lui, l’ho fatto molto volentieri, oggi però è il mio turno».
A Monselice è previsto un arrivo in volata, ma bisogna fare attenzione alla salita di Calaone posta a circa 15 chilometri dalla conclusione e che potrebbe dare filo da torcere a molti velocisti.
«Il finale non è affatto semplice - prosegue il portacolori della Israel Start Up Nation -, si tratta di una salita molto pericolosa, il tutto dipende da come vorrà prenderla il gruppo. Sicuramente vorranno andare veloci, ma questo potrà essere un’arma a doppio taglio: certo metterebbero fuori gioco gli sprinter puri, ma anche io rischio di pagarne le conseguenze. Secondo ci sarà una volata con una sessantina di corridori, conto di arrivare con loro e spero di salvare la gamba per giocarmi tutto nel finale».
Se da una parte c’è la pura competizione del Giro con tappe, cclassifica e gli sprint, dall’altra c’è sempre l’ombra del covid e, dopo il polverone alzato ieri dalla Ef Pro Cycling, anche Davide Cimolai ha voluto dirci la sua.
«Con la squadra abbiamo rifatto i test ieri e siamo risultati tutti negativi. Io mi sento molto tranquillo, mi ritengo protetto, anzi mi sento di fare i complimenti all’organizzazione che ci dà la possibilità di correre, è un periodo difficile per tutti e questo è il nostro lavoro. A chi ha voluto alzare questa polemica inutile mi sento solo di dire che se non si sentono sicuri, possono andare anche a casa, però mi piacerebbe proprio sapere se al Tour si sarebbero comportati allo stesso modo. »