«Sto bene, ho recuperato bene dalla caduta del Tour (nella prima tappa, ndr) e il gomito è ok, c’è solo una piccola ferita da tenere d’occhio.» Sono parole importanti e che rassicurano quelle che Domenico Pozzovivo pronuncia dal bus della NTT Pro Cycling durante la video conferenza stampa che anticipa il Giro d’Italia.
L’esperto atleta nato a Policoro nel 1982, affiancato dai compagni di squadra Victor Campenaerts e Matteo Sobrero, non usa mezzi termini per spiegare ciò che pensa del percorso della Corsa Rosa 2020: «Il percorso mi piace, amo quando ci sono tappe impegnative già nella prima settimana, alla terza tappa affronteremo l’Etna salendo fino a 1800 metri, sarà una frazione importante e dovremo farci trovare pronti. Ovviamente ci sono anche cronometro che non mi si addicono ma ci sarà modo per recuperare in salita». Domenico è chiaro anche quando parla dei suoi obiettivi: «Cercherò di far bene in classifica e nelle tappe in salita, sento buone sensazioni, spero di avere le gambe e poi sarà la strada a dirci come andrà.»
Pozzovivo svela anche i suoi favoriti per la vittoria finale: «Geraint Thomas e Vincenzo Nibali» e risponde ad una domanda sul futuro del ciclismo italiano segnalando i nomi di alcuni giovani che potranno fare bene nei prossimi anni: «In Italia abbiamo ragazzi come Antonio Tiberi ed Andrea Piccolo. Dobbiamo farli crescere tranquilli e potranno essere protagonisti in futuro, senza dimenticare Andrea Bagioli per le corse di un giorno.»
Anche Victor Campenaerts, dopo l’ottavo posto nella crono iridata di Imola dove è giunto a 52” da Ganna, è concentrato sul Giro che lo attende: «L’obiettivo è far bene nella cronometro di apertura anche se credo che quella di sabato sarà una prova molto veloce più adatta a Filippo Ganna che a me. Penso invece che la seconda cronometro (quella da Conegliano a Valdobbiadene che Ganna ha già dichiarato di voler fare in maniera tranquilla, ndr) mi si addica di più. Inoltre – continua il belga - in questo Giro cercherò di entrare nelle fughe».
Il detentore del record dell’ora risponde in modo gentile ma perentorio a chi gli chiede se tra i suoi obiettivi ci siano anche i Giochi Olimpici di Tokyo: «Sono un po’ stufo di queste domande, è chiaro che mi piacerebbe essere convocato per partecipare alle olimpiadi ma adesso sono focalizzato sul Giro.» E ancora rispondendo sul tema della sicurezza l’atleta classe ’91 evidenzia: «Non credo che i percorsi a cronometro siano pericolosi, bisogna prestare molta più attenzione quando si è in gruppo.»
In conclusione Campenaerts, Sobrero e Pozzovivo vengono sollecitati sulla questione squadra e sponsor: in maniera unanime sottolineano che quando uno sponsor abbandona è sempre una brutta notizia ma assicurano che loro e i compagni sono al Giro per lottare.