La tappa numero 14 del Tour è stata da molti etichettata come frazione di transizione, ma di facile oggi non c’è proprio nulla. Una sola considerazione: tra Clermont Ferrand e Lione, lungo i 194 chilometri del percorso, di pianura ci sono sono i primi sette e gli ultimi quattro.
Si comincia a salire podo dopo la partenza addentrandosi nei Monts du Forez per arrivare al Gpm del Col du Béal (2a categoria) cui fa seguito la Cote de Courreau di 3a. Particolarmente esplosivo il finale, come sempre quando si arriva a Lione. Negli ultimi 15 chilometri, già nell’abitato della città, ci sono da affrontare la Côte de la Duchère, poi la salita de l’Observance e infine la Côte de la Croix-Rousse con scollinamento a cinque chilometri.
È una tappa adatta a tutti: attaccanti da lontano, finisseur, velocisti, uomini da imboscata. E per questo, è una tappa imprevedibile. La nostra speranza? Tinta di azzurro, magari con Matteo Trentin, che a Lione ha già vinto nel 2013...
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