«Carissimo Alessandro, la sua storia è un esempio di come riuscire a ripartire dopo uno stop improvviso. Attraverso lo sport ha insegnato a vivere la vita da protagonista, facendo della disabilità una lezione di umanità. Grazie per aver dato forza a chi l'aveva perduta. In questo momento tanto doloroso le sono vicino, prego per lei e la sua famiglia. Che il Signore la benedica e la Madonna la custodisca. Fraternamente". Lo scrive Papa Francesco in un messaggio indirizzato ad Alex Zanardi attraverso la Gazzetta dello Sport.
LE CONDIZIONI. A cinque giorni dall’incidente le condizioni di Zanardi sono stabili secondo l’ultimo bollettino resta in coma farmacologico, intubato e ventilato meccanicamente, e il decorso clinico, anche durante la notte tra lunedì e martedì, è stato regolare. «Il cervello di Zanardi dovrà riposare ancora per almeno dieci, quindici giorni», secondo quanto raccontato dal professor Giuseppe Oliveri, il professore che venerdì ha operato il campione. Che ammette: «Tutto il merito va al medico del pronto intervento che lo ha raccolto sulla strada (il dottor Biagioni, ndr ). Intubarlo in quelle condizioni non era facile e non era scontato il risultato. Contano i minuti, la prontezza di reazione».
BOLLETTINO. Invariate le condizioni di Alex Zanardi, ricoverato in terapia intensiva a Siena. L'atleta, riporta un bollettino, ha trascorso "la quinta notte di degenza senza sostanziali variazioni nelle sue condizioni cliniche, per quanto riguarda i parametri cardio-respiratori e metabolici, e rimane grave il quadro neurologico. E' sempre sedato, intubato e ventilato, la prognosi rimane riservata". L'ospedale aggiunge che "sentita la famiglia, si ritiene utile non diffondere altri bollettini medici sin quando non ci saranno variazioni significative sul suo stato di salute". Per Alex Zanardi, in prognosi riservata al'ospedale di Siena, "continua il neuromonitoraggio e viene valutato costantemente da un'équipe formata principalmente da anestesisti-rianimatori e neurochirurghi, affiancata da un team multidisciplinare in base alle diverse esigenze cliniche". Lo precisa lo stesso ospedale di Siena in merito al decorso clinico e all'assistenza medica della struttura durante questa fase.
IL SOCCORRITORE. In quelle condizioni poteva resistere pochi minuti soltanto. La mia collega lo aveva trovato in uno stato comatoso, con momenti di agitazione. Muoveva le braccia in modo sconnesso, urlava. Il volto era devastato dalle tante fratture. Ma quello che ci preoccupava di più in quel momento era la lesione, molto grave, che dall'occhio destro si allungava su tutta la faccia. Poi aveva altre lesioni alla testa». Racconta così, al Corriere della Sera, i primi momenti del soccorso ad Alex Zanardi Robusto Biagioni, medico di emergenza e responsabile del 118 della zona di Grosseto.«Sono intervenuto su casi persino peggiori e a volte si sono risolti positivamente anche contro le nostre previsioni. Ecco perché sono convinto che ci siano buone speranze che Alex ce la possa fare, considerato anche che è un atleta e ha una voglia di vivere e una grinta incredibili», dice Biagioni, giunto sul luogo dell'incidente con l'elicottero Pegaso da Grosseto. «Siamo decollati da Grosseto alle 16.56. A bordo eravamo in sei: due piloti, un tecnico, un operatore del Soccorso alpino, un infermiere e io. Siamo atterrati a Pienza alle 17.20. L'operatore del Soccorso alpino è stato utilissimo. Siamo atterrati in un campo e abbiamo dovuto attraversare un piccolo bosco, molto fitto, e l'esperto ci guidava spezzando i rami sul nostro cammino e trovando la giusta direzione». Poi l'arrivo sul luogo dell'incidente: «Non più di quattro, o cinque minuti al massimo. Alex Zanardi era sul bordo della strada supino. Lo stava assistendo Cristina La Cava, la dottoressa dell'ambulanza che aveva già iniziato, per fortuna, a fare quanto necessario in quelle condizioni per stabilizzarlo. Lo abbiamo trovato in uno stato comatoso, si muoveva in modo sconnesso e urlava. Era in condizioni gravissime». Di Zanardi ricorda: «Lo avevo incontrato più volte, una persona eccezionale. Veniva a trovare gli amici del 118. Ci diceva che facevamo un lavoro straordinario. Me lo sono trovato davanti in quelle condizioni ed è stato duro mantenere calma e distacco indispensabili perché un medico riesca ad agire nel modo migliore. Poi, quando finalmente lo abbiamo stabilizzato e trasportato al Policlinico Le Scotte, mi sono emozionato. Ero emotivamente provato».
WE RUN TOGETHER. Prosegue l'asta di solidarietà 'We Run Together' per il personale degli ospedali di Bergamo e Brescia messi a dura prova dall'emergenza coronavirus. Oggi entra nel vivo il terzo "lotto" (atleti e squadre si alternano ogni 10 giorni fino all'8 agosto) con un altro dono personale del Papa: dopo la bici di Peter Sagan, va all'asta la maglia che gli Harlem Globetrotters gli hanno regalato per nominarlo "onorario" del loro team. "È nello stile di Alex Zanardi, e di Papa Francesco, che l'asta We Run Together sta non solo raccogliendo fondi per ringraziare gli infermieri lombardi ma anche testimoniando il vero volto dello sport, tra solidarietà e inclusione", sottolineano dal Vaticano. Lanciata e sostenuta proprio dal Papa, attraverso la 'sua' Athletica Vaticana, l'asta (www.charitystars.com/WeRunTogether) ha visto Zanardi tra i primi ad aderire, con il dono del body indossato per vincere nel 2016 le Paralimpiadi di Rio de Janeiro. E a proposito di testimoni di inclusione scendono in pista - dopo Zanardi e Bebe Vio - anche Nicole Orlando e Monica Contrafatto. Con loro due "donne d'oro" come Dorothea Wierer e la campionessa olimpica di judo Giulia Quintavalle che hanno mezzo a disposizione i loro "attrezzi da lavoro" autografati. Per rilanciare la "cultura dell'incontro", cara al Papa, sarà possibile allenarsi con Yeman Crippa e con tre campioni dello sci: Kristian Ghedina, Manfred e Manuela Moelgg. E poi ecco il "ring della solidarietà" con Nino Benvenuti e i guantoni olimpici di Clemente Russo. Fino alle maglie, autografate, dei capitani delle nazionali di volley: Cristina Chirichella e Ivan Zaytsev. Nei prossimi "lotti" scenderanno in campo squadre di seria A e moltissimi campioni e team internazionali che si aggiungono così alla Ferrari, Luna Rossa, Francesco Totti, Federica Pellegrini, Filippo Tortu, Sofia Goggia, Antonio Rossi, Tania Cagnotto, Gianmarco Tamberi, Arianna Fontana e i fratelli Abbagnale: tutti già presenti, nei primi due "lotti", con la proposta di oggetti o esperienze sportive, insieme a un suggestivo amarcord di Pietro Mennea.
IL FIGLIO NICCOLO'. «Io questa mano non la lascio. Dai papà, anche oggi un piccolo passo avanti». con questo post su Instagram, accompagnato dalla foto della sua mano che stringe quella di Alex Zanardi sul letto di ospedale, Niccolo', figlio del campione paralimpico, lancia un nuovo messaggio di affetto e speranza sulle condizioni dell'ex pilota, protagonista di un terribile incidente venerdi' scorso.
MALAGO'. «Volevo mandare un abbraccio forte ad Alex in questo momento, è il simbolo di tutto il movimento paralimpico e di tutto lo sport italiano". Lo dice il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ai microfoni di Sky Sport. "Ho letto il messaggio scritto dal Papa per lui - aggiunge- commovente, pazzesco, eccezionale», conclude.