Una storia che profuma d’altri tempi sia per il personaggio a cui si ispira che per quella sorta di dilettantismo - nel senso più puro della parola - che le ruota attorno.
La storia è quella dell’Università Saint Augustine di Raleigh, nella Carolina del Nord, che ha deciso di creare una squadra di ciclisti intitolata a Major Taylor, il primo campione di colore della storia del ciclismo americano. Un campione poco conosciuto negli stessi Stati Uniti, un pioniere la cui storia diventa ancora più attuale in questi giorni di fermento e di proteste a seguito della morte di George Floyd.
La mente del progetto è quella del professor Umar Muhammad, titolare della cattedra di management sportivo, grande appassionato di cultura dello sport che confessa candidamente: «Pensavo di conoscere tutte le leggende dello sport che hanno infranto le barriere razziali, ma approfondendo gli studi mi sono imbattuto in Major Taylor ed è stata una grande scoperta». Fin da ragazzo, Marshall W. Taylor, figlio di un veterano della Guerra di Secessione, aveva iniziato a conquistare gli appassionati di Indianapolis con le sue acrobazie in bici e nel 1899 passò professionista arrivando a conquistare il titolo mondiale della velocità.
Un risultato straordinario e di grande significato per l’America che, lo ricordiamo, non ha mai visto un corridore di colore militare in un team di WorldTour (corridori di colore ce ne sono stati e ce ne sono, ma tutti di origine europea o africana, ndr).
È nata così l’idea della squadra ciclistica per rendere omaggio a Taylor ed è significativo che l’iniziativa nasca dall’Università di Saint Augustine, 800 studenti, una delle poche ad accogliere giovani di colore negli Stati del Sud durante i tempi della segregazione.
La squadra è regolarmente tesserata alla Federazione statunitense e conta al momento sei atleti, con l’ambizione di arrivare a dieci. E qui, dopo il profuno di storia, arriva quello del dilettantismo: già perché una atleta, Aaliyah Williams, fino ad ora faceva parte della squadra di basket; un altro viene dall’Eritrea e non ha mai gareggiato in bici; un altro ancora, Brandon Valentine-Parris, ha disputato i Giochi di Rio 2016 per Saint-Vincent-and-Grenadines nei 400 piani giungendo 45esimo e vuol essere il primo della storia a partecipare alle Olimpiadi tanto nell’atletica quanto nel ciclismo...
Per ora, anche a causa della pandemia, gli atleti del Team Taylor si sono misurati in allenamenti e sfide virtuali ma l’obiettivo è quello di iniziare a gareggiare il prossimo anno su strada. Nel nome di un grande campione di colore che ha scritto alucune delle primissime pagine della storia ciclistica degli States.