“Al ritorno del Trofeo Melinda 2009 litigai con Scinto e mi fece scendere dalla macchina. Mi lasciò a Padova”. Giovanni Visconti è un fiume in piena durante al diretta con LelloFerrara3.0 su Instagram. "Comunque poi sapevo che dietro c'era Pelosi, all'epoca addetto stampa, con un'altra macchina che mi avrebbe raccolto" e ride.
“Il nostro rapporto è stato così, ricco di gioie e non senza spine, ma poi sono tornato a casa. Devo a lui almeno il 50% della mia carriera. Assieme abbiamo ottenuto belle cose. Anche in quel Melida vinto, ricordo che dopo 80 km mi volevo ritirare, ma mi spronò a tener duro ed alla fine ebbe ragione”.
Il siciliano, nato a Torino, 37 anni, non si sente vecchio “La testa fa tantissimo ed io ho ancora voglia”, e poi ho ancora degli obiettivi da raggiungere”. Rimpianti? Uno solo, quello di non aver ottenuto una grande classica. Credo che anche quando militavo in team World Tour non ho mai avuto una squadra totalmente al mio servizio. Ero un jolly all’occorrenza capitano, mancava quella fiducia che fa la differenza”.
Infine un Visconti a cuore aperto. “Un grandissimo grazie va a mio padre. Sempre al mio fianco e a bordo strada alle gare. Abbiamo un rapporto bellissimo e gli devo tanto”. I sacrifici sono iniziati presto. “Già da ragazzino lui mi è stato vicino. Ricordo ancora quando gli amici a scuola mi prendevano in giro perché mangiavo la pasta. Quando sacrifici e quanti viaggi abbiamo fatto”.