Come vi abbiamo raccontato, i secondi controlli hanno confermato che tutti i componenti delle squadre partecipanti all'UAE Tour ancora bloccati ad Abu Dhabi (circa 80 persone) sono risultati negativi al Covid-19. Perchè allora non è permesso loro ritornare a casa?
La pazienza di corridori e personale delle francesi Cofidis e Groupama FDJ e della russa Gazprom Rusvelo è agli sgoccioli e la pressione aumenta attorno al "caso Coronavirus" che ha portato all'annullamento della corsa emiratina e alla quarantena forzata di tutta la carovana. Mentre scriviamo il vice ambasciatore italiano e l'omologo russo si stanno confrontando con i vertici della sicurezza emiratina e qualche corridore è stato trasportato in ospedale per un ulteriore accertamento.
Tra questi Imerio Cima, il cui secondo tampone non è risultato nè positivo nè negativo, probabilmente perchè non è stato svolto correttamente (per avere un esito attendibile bisogna prelevare sufficiente muco dalle narici della persona che si sottopone al test, ndr), come ci conferma con un po' di preoccupazione il suo compagno di stanza Cristian Scaroni: «Alcune persone in mascherina lo hanno prelevato e dovrà sottoporsi ad un terzo tampone. Sembra una comica, ma la situazione è tutt'altro che divertente. Spero Imerio ritorni quanto prima in hotel e che presto ci venga dato il via libera per andarcene».
Il 22enne bresciano della Gazprom oggi si è mosso personalmente chiedendo un intervento dell'ambasciata italiana. «Dopo mille telefonate, mi è stato detto che purtroppo dall'Italia non possono fare nulla. Le autorità locali hanno il potere di disporre tutti gli accertamenti che ritengono opportuni e noi possiamo solo portare pazienza. Lo stiamo facendo, ma di testa sta diventando difficile sostenere questa reclusione senza avere informazioni» conclude Scaroni in attesa che l'amico ritorni a fargli compagnia in quella camera di lusso che si sta trasformando in una prigione da cui pare sempre più difficile uscire.