L’attesa è finita. Dopo lo stacco invernale, i ritiri, e le prime corse al caldo, nel fine settimana scorso eravamo lì, in quel teatro dove tutto profuma di ciclismo. Tra casette in mattoni rossi, muri e pavé, si è alzato così il sipario sulla campagna del nord che ha messo in scena i suoi primi due atti: Omloop Het Nieuwsblad e Kuurne Bruxelles Kuurne.
Sabato abbiamo assistito ad uno squillo belga con la vittoria di Stuyven (Trek-Segafredo) che in uno sprint a due ha avuto la meglio su Lampaert (Deceuninck - Quick Step), staccato di qualche secondo si è piazzato al terzo posto il danese Kragh Andersen (Team Sunweb). Per i colori italiani segnaliamo la buona prestazione di Matteo Trentin (CCC Team), il quale, dopo aver promosso l’azione decisiva nata a circa 70 km dal traguardo, non è riuscito a tenere il passo dei primi tre sul Grammount, posizionato a 19 km dal traguardo, e nonostante un caparbio inseguimento nei successivi tratti di pianura, si è dovuto accontentare di un quarto posto a 39 secondi dal vincitore.
Sulle strade della Kuurne-Brussel-Kuurne è stato invece Kasper Asgreen (Deceuninck - Quick Step) a dare spettacolo. Dopo aver promosso un attacco a 28 km dal traguardo si è prima letteralmente tolto dalla ruota uno dopo l’altro i compagni di fuga - Roy Jans (Alpecin-Fenix) e Boris Vallée (Bingoal-Wallonie Bruxelles) - e negli ultimi 10 km è riuscito con una prestazione maiuscola a contenere il rientro del gruppo e a tagliare tutto solo il traguardo di Kuurne. Alle sue spalle Giacomo Nizzolo (NTT Pro cycling) vince lo sprint del gruppo e sfoga tutta la sua rabbia per una vittoria sfumata picchiando il pugno sul manubrio. Da comprendere il suo disappunto soprattutto considerando la caratura dei corridori che ha battuto in volata: Kristoff, Jakobsen, Stuyven e Colbrelli. Un secondo posto che conferma comunque il suo ritorno ad altissimi livelli e lo carica di fiducia ed ottimismo per i grandi appuntamenti della stagione.
Il programma prevede ora per sabato 7 marzo la Strade Bianche. Cambiano quindi il clima, generalmente più mite, il paesaggio, più mediterraneo, ed il lotto dei partenti, con un casting ancora più importante. I dubbi sullo svolgimento della corsa, a causa del coronavirus, sono stati spazzati via dalle recenti ordinanze e soprattutto dalle stesse squadre che senza incertezze hanno confermato la loro presenza. Un segnale chiaro, preciso, e soprattutto positivo, di cui avevamo tanto bisogno.
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