Non c’è solo l’Italia a dover fare i conti con le “ristrettezze” imposte dalla Riforma in tema di wildcard. Il problema di fa sentire anche in Spagna dove il direttore della Vuelta, Javier Guillen, si trova praticamente “costretto” a chiudere la porta a Mathieu Van der Poel.
Avere il campione olandese al via del suo primo grande giro, magari fresco vincitore di una medaglia olimpica (Van der Poel è uno dei favoriti per la conquista del titolo olimpico nella prova di cross country, ndr), sarebbe un colpo mediaticamente perfetto, eppure la Vuelta dirà di no a Van der Poel e alla sua Corendon Circus. Ed il perché lo ha illustrato lo stesso direttore Guillen rispondendo alle domande di WielerFlits: «Ho solo due wildcard a disposizione e tre squadre Professional spagnole. È quasi impossibile invitare la Corendon-Circus. Sono molto onorato che un corridore di livello mondiale come Van der Poel voglia disputare la Vuelta a España, anche perché è un atleta che regala grande spettacolo. Ma averlo, come detto, è molto complicato».
L’analisi continua nel dettaglio: «Possiamo avere al via 22 squadre: diciannove sono i team WorldTour, a cui si aggiunge la Total Direct Energy come miglior team ProContinental. Ciò significa che mi restano solo due inviti e tre squadre spagnole che chiedono di partecipare alla Vuelta: Caja Rural-Seguros, Burgos-BH e Fundación Euskadi. So bene che il futuro delle formazioni spagnolo è legato alla partecipazione alla Vuelta, addirittura la loro sopravvivenza è in gioco. E già dovremo deludere una di queste pur portando avanti una filosofia di promozione del ciclismo spagnolo...».