La Riforma del ciclismo incombe come una spada di Damocle sul futuro delle formazioni Professional e Valentino Sciotti dà nuova voce ad un allarme sempre più generale.
«Stiamo camminando verso la condanna a morte - ha spiegato l’imprenditore abruzzese a tuttobiciweb questa mattina al raduno di partenza del Giro d’Italia -, non c’è futuro in questo ciclismo per le formazioni Professional. Non è un problema soggettivo che riguarda la Vini Fantini, la Nippo o Valentino Sciotti, è un problema oggettivo che coinvolge tutte le formazioni Professional per le quali non c’è un domani».
E ancora: «Mi sorprende che il presidente federale Di Rocco, che è anche vicepresidente dell’Uci, non faccia sentire la voce dell’Italia. Aspettare giugno, quando sarà presentata ufficialmente la Riforma, significa arrendersi sin d’ora. Come è possibile?».
Un futuro senza la Vini Fantini?
«La passione mia e del mio gruppo è nota e non finisce qui, anzi potremmo anche siglare accordi per avere una visibilità ancor più internazionale, ma non è questo il punto. Bisogna invece fare sistema: io mi occupo di vini, sono abituato al gioco di squadra, a pensare ad una catena nella quale tutte le maglie sono indispensabili e importanti. In questo caso invece mi sembra che manchi la volontà di fare squadra… Ma c’è di più: se vengono a mancare le squadre di seconda fascia, cioè le Professional, a risentirne in maniera pesante sarà anche il movimento giovanile, che non avrà più a disposizione uno sfogo, un passaggio naturale per i ragazzi. Siamo disposti ad accettare tutto questo senza far nulla?».