Verrà al Giro Bradley Wiggins. L’ha promesso e ci verrà. «Probabilmente per l’ultima settimana», spiega il ad Andrea Schiavon, il quale oggi pubblica su Tuttosport un’ampia intervista al fuoriclasse britannico.
Parla di tutto il baronetto della Regina, il quale non si è mai tirato indietro quando c’era da commentare o dire qualcosa, difatti Eurosport non ci ha pensato né una né due per inserirlo nella propria squadra, proprio perché a differenza di tanti suoi colleghi che galleggiano (lui ama praticare anche il canottaggio), lui affonda colpi e opinioni che non passano mai inosservate o banali.
Un esempio? Basta chiedergli di Victor Campenaerts che gli ha recentemente strappato il record dell’ora. «Gli atleti in grado di migliorare ulteriormente il primato non mancano», sostiene il britannico che dopodomani taglierà il traguardo delle 39 primavere. «Se Geraint Thomas non stesse preparando il Tour de France, con 2-3 mesi di allenamento potrebbe andare a caccia del record e sono convinto che riuscirebbe a fare meglio».
Non specifica se in altura o a livello del mare come seppe fare lui, ma è certo che il suo ex compagno e amico sarebbe in grado di fare meglio del belga. Detto questo, pensa che anche Filippo Ganna abbia nelle gambe il record, ma forse non è ancora pronto a livello mentale. «Mi piace molto Filippo. L’ho visto all’opera quando ha vinto il mondiale su pista a Londra. È un grande». E ancora: «Non è una questione fisica, ma mentale. Fisicamente credo che Filippo potrebbe provarci anche tra poco, ma per pensare seriamente al record dell’ora serve una forza mentale che spesso da giovani non hai. Non è facile restare concentrati, avere la testa giusta a quei ritmi per 60 minuti».
E del passaggio di Rod Ellingworth al Team Bahrain, lo storico responsabile delle performance della Sky? «La Bahrain con lui ha preso un grande professionista, ma credo che la Sky saprà guardare avanti».
E a proposito del Giro, alla domanda se Nibali sarà capace di vincere ancora la corsa rosa, il britannico risponde. «Non credo sia troppo vecchio. È vero che Doumulin e Bernal sembrano avere qualcosa di più, ma sottovalutare Nibali sarebbe un errore. Lui non è un campione come gli altri. È un corridore “old school”, alla Gimondi».