Jacopo Mosca si presenta concentrato alla partenza sotto il sole caldo della prima tappa del Tour of Hainan 2018. Il vincitore uscente della corsa cinese è ben conscio che ripetersi quest’anno non sarà così scontato vista la presenza di numerosi rivali sopraggiunti e di un percorso esigente.
Abbiamo raccolto le impressioni del della Wilier Triestina Selle Italia al foglio firme. A fondo pagina, le sue parole nell’intervista da ascoltare.
Ti presenti qui con il numero uno sulla schiena, come ti senti?
«È dall’anno scorso che volevo ritornare in questa gara perché era stata una bella esperienza e una bella emozione vincere questa competizione e mi porto sempre dietro un bel ricordo».
Se dovessi paragonare il tuo livello di forma a quello del 2017.
«Completamente diverso. Lo scorso anno avevo fatto tutta la campagna delle gare italiane ed ero giunto qui con una condizione ottima. Quest’anno è un po’ un punto interrogativo visto che ero in Cina e il chilometraggio era più ridotto. Speriamo che la gamba risponda bene negli ultimi giorni».
Il chilometraggio è un punto importante.
«Sì, basti pensare che il totale è di 1500 km. Oggi è di 90, ma tolte un paio di tappe, le prossime saranno tutte piuttosto lunge con addirittura una da ben 230 kmm distanza che a fine Ottobre sicuramente farà male».
Il livello dei rivali si è alzato.
«Quest’anno ci sono tutte e quattro le squadre italiane, la Israel Academy e un buon gruppo di team asiatici. Come tutte le gare sarà assai combattuta».
Voi lavorerete anche per le volate con Mareczko.
«Sicuro. Qui ci sono sia Kuba sia Pacioni, che possono fare bene in tutte le tappe tranne in quelle più dure. Proveremo a lavorare per loro inizialmente, sarà il nostro obiettivo principale. Poi vedremo se ci sarà occasione di lottare per una buona posizione in classifica generale».
Magari con un occhio di riguardo per la sesta tappa.
«Sì, me la ricordo bene e mi piace. Ma è tutto da vedere perché l’anno scorso è andata via la fuga e siamo arrivati, quest’anno, come già capitato, potrebbe arrivare un gruppo e terminare con una volata ristretta».