Juan Sebastian Molano (Manzana Postobon) è il vincitore del Tour of China I 2018: il colombiano ha trionfato nella tappa regina di Pingchang e ha mantenuto la leadership grazie a un secondo, un terzo e due quarti posti, che si vanno a sommare a un sesto e a un ottavo, che rendono perfettamente idea della regolarità e della solidità del 23enne di Paipa. È peraltro sua anche la maglia blu della classifica a punti, davanti al nostro Marco Benfatto (Androni Giocattoli).
Classe 1994, Juan Sebastian Molano era uno dei più temuti dai velocisti vista la sua ottima tenuta in salita e al suo stato di forma eccellente, come dimostrato dalla doppia vittoria al recente Tour of Xintai (seconda e terza tappa) vinto da Damiano Cima. Al China I, il corridore della Nippo Vini Fantini Europa Ovini si è dovuto accontentare della piazza d’onore a 8 secondi.
Punta di diamante di una squadra sempre organizzata al meglio, Molano è chiamato a uno sforzo più complesso nella seconda parte del Tour of China data la presenza di due cronometro (7 e 21 km). Abbiamo intervistato la maglia gialla - che ha trascorso lungo tempo in Italia con la selezione colombiana, sopra Iseo - poco prima della cerimonia di chiusura della prima parte del Tour of China I 2018 per percepire a caldo le sue emozioni e le sue sensazioni. Qui, le sue risposte; a fondo pagina l’intervista da ascoltare.
La prima parte del Tour of China è finita e ora è ufficiale, hai vinto.
«Mi sento molto bene e sono molto contento per questo successo personale, ringrazio la mia squadra per avermi supportato al meglio in questa prima parte di corsa».
Sei un corridore che tiene bene in salita ed è molto forte allo sprint, questa prima parte del Tour of China 2018 sembrava disegnata per te
«Sì. Nella tappa più difficile (la seconda di Pinchang, ndr) la mia squadra ha svolto davvero un lavoro eccellente. Hanno sempre tenuto la corsa e io ho potuto così giocarmi la volata dove ho conquistato la maglia di leader che non ho più lasciato nonostante la fatica delle frazioni successive».
La vostra squadra ha vinto tre maglie su quattro, anche quella a pois è vostra
«Higuita è un ottimo scalatore, è andato fortissimo e ha meritato la maglia. Siamo stati tutti molto regolari nel nostro team, abbiamo gestito sia quando la strada saliva sia in pianura. Hanno lavorato tutti alla perfezione».
A cronometro come vai?
«Non è la mia specialità di sicuro, anche se non vado male. Credo che nella mia squadra ci sia qualcuno che potrà fare meglio di me di sicuro».
Forse ti è più adatta la prima cronometro, più breve
«Sì perché è un percorso più corto e quando ero più giovane ho disputato diverse gare in pista nell’inseguimento e 4 km e ho anche fatto parte della selezione dei Mondiali, quindi di sicuro è una prova dove potrei fare bene».