Un urlo di felicità per Jacopo Mosca sul traguardo in mezzo alla foresta di bambù della quarta tappa del Tour of China I 2018 partita 70 km prima da Chongqing.
Il 25enne portacolori della Wilier Triestina, vincitore dell’Hainan 2017, mette a segno un colpo perfetto partendo al momento giusto nel posto giusto, anticipando i rivali più temibili e rimontando a velocità doppia Crome, poi secondo.
Oggi solo 70 km, ma davvero a tutta.
«È stata una tappa strana, perché con 70 km è venuta fuori un’ora e quaranta di gara davvero molto intensa. Dopo 20 km ci siamo messi in fila indiana in salita e le strade non erano certo quelle tipicamente cinesi. Siamo stati abituati a autostrade a quattro corsie qui, mentre è da tre giorni che troviamo stradine con su e giù continui».
Come è andata la tappa?
«Sul primo gpm, quello più difficile, è partito Kevin Rivera davvero fortissimo. Così forte che abbiamo pensato addirittura che non l’avremmo più ripreso, però la Manzana Postobon si è messa a controllare e a tirare per tutto il tempo per difendere la maglia gialla come ormai ci hanno abituato non solo qui, ma anche al recente Qinghai Lake. Sull’ultima salita probabilmente Molano non aveva le gambe e così ha attacco il compagno Higuita e lo abbiamo inseguito con Lizde e la maglia a pois Fulgereido e io».
E la volata?
«Siamo rimasti in cinque, ma con poca collaborazione così ci hanno ripreso all’ultimo km, ma ero messo ancora in buona posizione agli ultimi 500 metri. Molano ha provato a uscire ma è rimasto chiuso, io ho anticipato tutti e mi è andata bene».
La Cina ti porta bene
«Devo di dire di sì. L’anno scorso ho vinto a Hainan e quest’anno una tappa qui. Siamo venuti al China con Mareczko e nonostante i problemi che ha avuto oggi è riuscito a rientrare dopo la prima salita dimostrando che le gambe ci sono e sicuramente nei prossimi giorni si farà vedere»
Un bilancio dopo metà China I e il China II che vi aspetta?
«Dopo oggi il mio bilancio diventa molto positivo, avremo altri tre giorni per le volate e tutto il China II per Jakub. Siamo una squadra molto competitiva e un gran bel gruppo, sono sicuro ci faremo vedere ancora tanto».
E la cronometro che vi aspetta nel China II?
«Sono 20 km da affrontare con la bici tradizionale. È tutto un po’ diverso dal solito, perché hai la bici da strada, le ruote da 50 e non hai le protesi. Non ci sono veri e propri favoriti, se prendi la giornata buona e le gambe rispondono ci si può difendere molto bene»
Le impressioni di Damiano Cima (Nippo Vini Fantini), terzo: «Terzo posto che da morale, speriamo di continuare così perché la corsa è ancora molto lunga e vivremo giorno per giorno. Ero a ruota della maglia gialla e sapevo che era il più veloce, ma si è perso all’ultima curva. Mosca è stato bravo ad anticiparci e ha preso quei metri che gli hanno permesso di vincere. Ho risalito qualche posizione nella classifica generale, cercherò di fare sempre qualcosa di meglio»