Non è uno che in pubblico si lascia andare troppo alle emozioni, ma questa volta Matteo Trentin è talmente felice che anche ai microfoni si abbandona senza freni alla felicità.
«Dopo quello che ho passato nel corso di questa stagione, vincere questo titolo è fantastico. La gara è stata dura, il maltempo l'ha resa ancora più selettiva, al via con Van der Poel ci siamo guardati e scherzando ci eravamo detti che sembrava di essere a una gara di ciclocross con tutta quest'acqua e una curva dietro l'altra. La tattica della nostra Nazionale si è rivelata vincente, abbiamo controllato nella prima parte, senza sprecare troppo, e poi ci siamo inseriti nei vari tentativi. Nel finale Cimolai ha attaccato, come avevamo deciso, e mi ha lanciato alla perfezione. La caduta ci ha semplificato un po' le cose, ma l'Italia è stata spettacolare dal primo all'ultimo chilometro e ha meritato di spuntarla. Voglio ringraziare chi mi è stato vicino negli scorsi 8 mesi, che sono stati davvero difficili perchè sono incappato in un infortunio dietro l’altro. Sembrava che niente riuscisse ad andare dritto. Il primo pensiero va alla mia famiglia, ai miei bambini Giovanni e Jacopo, a mia moglie Claudia, ai miei genitori, ai miei suoceri, al Quinzia (il procuratore e amico Manuel Quinziato, ndr) e chiunque mi ha supportato. Spero di non aver dimenticato nessuno…» racconta commosso prima di salire sul palco delle premiazioni e sentire l'inno di Mameli.
In maglia di Campione Europeo il 29enne trentino debutterà al Gp d'Amburgo e poi sfoggerà le "stellette" alla Vuelta di Spagna.