Il colombiano Hernán Aguirre (Manzana Postobon) è la maglia gialla del Tour of Qinghai Lake 2018. Conquistata la leadership al termine della quarta tappa con arrivo alla diga di Longyangxia, la leadership è stata consolidata con il gran successo in cima ai 4120 m s.l.m. a Qilian Mountain.
Vista la natura piuttosto semplice delle ultime tappe della corsa cinese, che sorridono ai velocisti, la classifica sembra ormai chiusa. Abbiamo incontrato il 22enne capitano del team fucsia alla partenza della nona tappa che si disputa nella provincia di Gansu.
Come ti senti a cinque tappe dalla fine?
«Mi sento abbastanza bene, sono orgoglioso di vestire questa maglia. Sono stati giorni molto difficili i passati e oggi, nella nona frazione, ci aspettano 170 km dove lavorare duro per mantenere la leadership».
Come è stato vincere in maglia gialla a 4120 m?
«È stato molto emozionante e mi sono sentito un po’ a casa dato che io vivo in alta montagna e mi alleno spesso a queste altitudini. Non soffro di problemi che colpiscono altri corridori, ne sono abituato.»
Mancano ancora cinque tappe alla fine, ma la leadership è solida
«Sarebbe una felicità molto grande portare questa maglia fino alla fine della competizione, è la prima corsa a tappe della mia carriera che vincerei. Ho già ottenuto successi in alcune corse e frazioni, anche quando ero dilettante, ma un successo così da professionista sarebbe ancora più intenso»
Quando hai iniziato a correre e chi ti ha ispirato?
«A tredici anni, ispirato da mio papà che era ciclista anche lui, anche se non professionista».
Ti ricordi la prima vittoria da ragazzino?
«Onestamente, no (ride, ndr)».
Vivi in Colombia? Durante l’anno viaggi molto, è una buona occasione per vedere il mondo mentre competi
«Durante l’anno sto di base a casa mia in Colombia a Guachucal. In effetti sono molto felice di avere la possibilità di correre in diversi paesi, come ad esempio in Europa, ma anche qui in Asia che per me è la prima volta e peraltro ho debuttato in una corsa molto importante. È davvero fantastico».
Il movimento colombiano è ricco di talenti che hanno vinto tanto in passato e che promettono bene per il futuro. Quali sono stati i tuoi preferiti e quale vedi come prossima sorpresa?
«Uno dei corridori che mi hanno emozionato di più è stato Luis Herrera, che in Colombia è stato ed è molto amato. Nella nostra squadra c’è un 20enne chiamato Johjan Garcia che credo abbia il talento per diventare un corridore di punta».
Qual è la corsa dei tuoi sogni?
«Il Tour de France, senza dubbio»