“Diamo un Giro alla sicurezza”, ovvero, una serata come poche, dove la formazione diventa una cosa avvincente perché svolta grazie a docenti appartenenti ad un albo non ufficiale ma molto speciale: quello dell’esperienza e della competenza, elementi essenziali per poter insegnare agli altri.
Questo è quanto accaduto la sera del 22 giugno a Ravenna, dove il G.S. Progetti Scorta, nell’ambito delle iniziative per la formazione delle proprie moto staffette e scorte tecniche, ha organizzato un incontro con Raffaele Babini (vice direttore del Giro d’Italia), Matteo Montaguti (corridore professionista della AG2R La Mondiale) e Marco Luccarini (motostaffetta del Gruppo RCS/Gazzetta dello Sport).
Con loro sono stati esaminati i casi capitati al recente Giro d’Italia, imprevisti, soluzioni e conseguenze, realizzando un quadro interessante di come in corsa ci si debba predisporre, ragionare, prevenire e sacrificare all’occorrenza. Esperienze che fanno maturare la professionalità di ciascuno, alla ricerca della massima sicurezza possibile per i ciclisti e per quanti altri al seguito delle gare.
Tante le questioni trattate:
· l’importanza delle informazioni tra le moto staffette, in evidenza la situazione di chi, stando sui primi corridori, ha il compito di guidarli sulle traiettorie migliori;
· le segnalazioni dei pericoli, divenuta oggi una questione tanto essenziale quanto rischiosa per chi le deve svolgere, evidenziando che in Italia si fanno in un modo e all’estero in un altro;
· la necessità che le motostaffette “leggano” le corse allo stesso modo dei corridori, evitando manovre e sorpassi nelle fasi meno indicate;
· un maggior coinvolgimento dei direttori sportivi nelle problematiche della sicurezza;
· una maggior disciplina dei veicoli al seguito;
· le accortezze necessarie quando i corridori procedono a ventaglio;
· il transito delle gallerie ed il loro grado di illuminazione;
· le cautele da adottarsi nelle fasi del rifornimento;
· la figura del regolatore e le sue funzioni;
· le distanze di sicurezza tra i veicoli ed i corridori.
Un potpourri di questioni su cui le motostaffette e le scorte del G.S. Progetti Scorta hanno interagito con domande, osservazioni e proposte, nell’intento di capire come le esperienze delle grandi corse ciclistiche possano accrescere il livello di sicurezza anche in quelle dilettantistiche e giovanili, dove le scorte di polizia non sono quasi mai presenti e dove gli organizzatori, per problemi economici, lesinano quasi sempre sul numero delle moto staffette da impiegare, quando invece, su questo fronte, vuoi per le problematiche del traffico, vuoi per le tante segnalazioni che occorre fare, sarebbe necessario andare in tutt’altro senso.
Infine, una osservazione da tutti condivisa: la sfida della sicurezza necessità di una nuova strategia formativa, la più integrata possibile. Occorre mettere insieme corridori, direttori sportivi, organizzatori, direttori di corsa, giudici di gara, moto staffette e scorte tecniche, autisti e trasportati (fotografi ed operatori TV), perché ognuno comprenda le esigenze dell’altro e tutti assieme realizzino la condizione della giusta sicurezza, che non può prescindere dalle conoscenze, dall’etica e dalle responsabilità di ciascuno che entri all’interno di una gara ciclistica.