Parte da un presupposto di passione, grande passione per le due ruote, l’esperienza di un gruppo di giovani, poco più che ragazzi – beati loro – che s’interessano in modo serio, professionale, alla bicicletta e, se questa è datata, ancora meglio. Ammettono di avere le loro preferenze, personali inclinazioni e propensioni, verso le differenti tipologie di biciclette ma il comune denominatore è la passione per questo mezzo. La esprimono soprattutto nel ripristino, con connotati il più possibile uguali o prossimi agli originali modelli di due ruote, corsa, pista, passeggio e quanto altro giunga “acciaccato” e male in arnese da un passato d’uso e assidua fruizione oppure da anni e anni di forzata reclusione in oscure cantine, ripostigli, solai e altri, magari ancora meno nobili, anfratti o depositi.
La base comune formativa dei protagonisti di questa passione che si sta trasformando ed evolvendo, passo dopo passo, in una professione, un lavoro, una sorta di “start-up” per usare un termine in voga, si fonda su una preparazione culturale, artistica e tecnologica che fa riferimento all’area delle varie branche del design, della computer grafica alimentati e valorizzati da un’adeguata manualità nel campo della meccanica. Con un occhio guardano ai valori, alle tradizioni, all’estro e all’inventiva dei grandi artigiani che, in varie epoche, hanno realizzato e affermato nel mondo il prestigio, lo stile e le capacità italiani nel settore delle due ruote. Con l’altro, rivolto al presente e a un futuro prossimo, s’interessano ai nuovi modelli che si richiamano soprattutto al ciclismo urbano, in notevole voga in questi tempi, collaborando con la realizzazione di vari eventi legati a nuove tendenze e abitudini delle due ruote, soprattutto in ambito urbano.
In questa visione, a tutto campo o, meglio, a tutto bici, c’è la costante voglia d’imparare, apprendere e valorizzare quanto è stato fatto, si faceva – e si può fare ancora –, ad esempio, con la difficile “arte” della saldatura, aspetto fondamentale alla base della costruzione di tanti “gioielli”.
La costante ricerca di “pezzi” da restaurare (restoration per dirla in inglese) poiché il mercato, seppure di nicchia, è di respiro e ampiezza internazionali, tanto che il sito di Officine Sfera Classic Cycling è in inglese, portano gli operatori a ricercare ovunque, alla fonte l’originalità per telai, componentistica varia, logo, tonalità di colore e altro per corrispondere e rispettare, soprattutto rispettare, i tratti identificativi originali del modello. E nella “galleria” dei modelli restaurati da Officine Sfera ricorrono nomi del passato, più o meno remoto, altri ancora attualissimi, che evocano ricordi ed emozioni negli appassionati – e sono ancora molti, in aumento – del settore che privilegiano e amano il “made in Italy”, glorioso, delle due ruote italiane.
Sono impegnati nell’impresa e operano in team per Officine Sfera Daniele Falcone, Jessica Rosciglione, Pietro Tarsitano e Andrea Goj.
La sede-laboratorio di Officine Sfera, vissuta e caratteristica, cosparsa di ruote, telai e componentistica varia è a disposizione, previo appuntamento, degli appassionati per consigli, valutazioni, ricerche, scambi d’esperienze e di materiali.
Il sito è: officinesfera.com
g.f.